Chi è Alex Lin, l’imprenditore cinese che vuole comprare il Lecco

Ma chi è Alex Lin? Di sicuro un manager di altissimo livello che ha studiato, altra curiosità, all’Università del Mediterraneo di Reggio Calabria. Basta spulciare un po’ in internet per scoprire che già dal 1997 era attivo in una azienda che si occupava di ristorazione. Poi dal 2000 al 2003, responsabile per l’import-export della Omlin Sas. Dal 2003, poi al 2007,è stato titolare della sua stessa azienda, ditta uninominale. Poi dal 2007 fino al 2010 manager della Magasino srl in cui si occupava sia della formazione del personale che dei rapporto con la clientela, delle vendite e degli acquisti. Dal 2010 al 2014 il gran salto: General Manager della Changhong Europe Electric sro, ramo italiano. Si occupava di sviluppare e coordinare le strategie d’affari per acquisire clientela, interagire poi con il settore vendite per aumentarne le capacità, sviluppare piani di comunicazione per supportare l’impatto del brand sul mercato. Dal 2015 al 2017, quindi, visti i suoi successi è diventato, sempre per la Changhong Europe Electric s.r.o. Country Regional General Manager responsabile delle vendite per Italia, Spagna, Portogallo, Romania e Slovenia. Tutte le sue attività erano orientate al business ma anche ad aumentare il branding della sua compagnia anche con un rapporto diretto con la clientela italiana. Non a caso Alex Lin, pur avendo un forte accento cinese, parla perfettamente italiano.

Dal 2017, poi, è Chief Rapresentative, in Italia, per China Telecom. Da lì ulteriore scalata fino ai giorni nostri. Il marchio Skyland Energy, in fondo, quello che sponsorizza l’Inter, è forse quello meno rappresentativo nel ricco portafogli di Lin, ma capire quali siano le sue capacità economiche personali o di gruppo, è difficile. È sicuramente un top manager di grande esperienza che dove è passato finora ha lasciato il segno, in positivo. Ma altro è difficile saperne. Anche perché è sempre in movimento, sempre alla ricerca di nuovi stimoli e sfide. Come tutti gli imprenditori del mondo orientale, pur molto italianizzati come lui, però, è abbastanza criptico. Difficile capire perché debba venire a Lecco, al di là della sua volontà di allargare i suoi interessi allo sport e al calcio in particolare. Chi gli lavora accanto assicura della sua serietà e della bontà delle sue intenzioni: il Lecco non sarebbe un’operazione commerciale compra-vendi. O una speculazione di chissà quale tipo. Ma riuscire a capire fino in fondo cosa ci sia dietro il suo nome, quali società, quali capitali e, soprattutto, quali intenzioni, è difficile.

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