Oggi alle 14, Lecco sfida lo Spezia

Arriva Spezia-Lecco, oggi alle 14 al Picco di La Spezia. Una delle ultime “ultime spiagge”. Forse l’ultima delle ultime. E anche se nessuno ci crede più, la salvezza non è ancora impossibile. Così si va al Picco con un “nuovo” allenatore che ieri si è appellato alla tifoseria e alla stampa con tutta la sua onestà e il suo essere “bluceleste dentro”. Diretto più che mai, a partire dalle circostanze del suo ritorno: “Mi è arrivata la Pec in cui c’era scritto che l’esonero mi era stato revocato. A me e a Luciano Foschi. Mi sono confrontato con il presidente e anche con Foschi. Entrambi avevamo espresso la volontà di non collaborare più. Come ogni rapporto lavorativo per divergenze di campo, e non, i rapporti si interrompono. Poi ci siamo confrontati perché il presidente insisteva per riappacificarci. Ho parlato con Foschi e ognuno ha espresso la sua volontà di proseguire per la sua strada”.

Malgrati prosegue anche su Fracchiolla: “Anche con Emiliano Bonazzoli mi confrontavo. Oggi bisogna avere moltissimo confronto così come ho fatto con Domenico Fracchiolla. Su alcune cose siamo andati d’accordo, su altre siamo stati completamente in disaccordo. È stato un rapporto lavorativo importante e ci sono state delle divergenze che ho espresso sempre insieme ad Emiliano Bonazzoli”.

Fatta chiarezza sull’ “ante” ora bisogna guardare al “post”. La situazione di classifica è disperata. Però Malgrati ci crede ancora: “Mi aspettavo di trovare i giocatori in brutte condizioni perché se siamo arrivati a questo punto è colpa di tutti: della mia gestione, dei giocatori, di quanto successo a gennaio, di tutti. Non è ora di chiarire questi punti. E non è facile intervenire in questi momenti, ma puoi lavorare sull’aspetto mentale. La cosa più difficile è che si è passati a un tipo di calcio e di preparazione completamente diversi. Siamo passati da due modi differenti di vedere del calcio. Stiamo ricambiando per l’ennesima volta e non è facile. Per cui siamo rimasti più sull’aspetto tattico e mentale. Abbiamo cambiato qualcosa rispetto alla gestione Bonazzoli, ma ora bisogna avere rispetto per la passione dei tifosi. Questa è la cosa più importante, che non c’entra con vittorie o sconfitte”. I tifosi chiedono chiarezza: “Ci sono persone che spendono tempo e soldi per seguirci, i nostri tifosi. E il loro rispetto passa dal nostro lavoro. Ho introdotto qualche figura che ci possa aiutare da questo punto di vista, l’allenatore del cervello, il mental coach Nicola Bonfiglio. Ma reputo che anche oggi il rispetto passi dagli allenamenti. A me piace confrontarmi anche con i tifosi e mi piacer far vedere cosa si fa. Per questo ho chiesto gli allenamenti aperti, anche se per motivi logistici non si può ancora fare. Ho avuto anche confronti molto accesi in aeroporto con i tifosi. Ma quando non permetti il confronto, sbagli. È stato uno degli errori più grandi di questa stagione: tra noi, stampa e tifosi, è mancata la comprensione”. Malgrati sui suoi errori di comunicazione insiste molto: “Si parte sempre con l’insulto ma il risultato finale è che alla fine si riesce a parlarsi. Un confronto che dica perché ho agito così e perché ho fatto certe scelte. Io non posso piacere a tutti, ma il mio obiettivo è là dentro il campo. Faccio tutto in funzione del risultato che posso ottenere sul terreno di gioco”.

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