Serie B, Rigamonti-Ceppi promosso: «La sicurezza ha funzionato, nessun incidente»

Lo stadio in centro e la serie B? Sarà un disastro. Si bloccherà la città. Orde di tifosi faranno scorrerie dappertutto. Ebbene. Nessuna di queste paure, evocate alla vigilia dell’esordio del Lecco in serie B si sono evocate. E, anzi, il vecchio e glorioso Rigamonti-Ceppi è stato capace di reggere l’urto, ampliarsi, ammodernarsi e diventare uno degli stadi più belli d’Italia. E anche uno stadio sostanzialmente sicuro. A dirlo non sono i tifosi, che amano il Rigamonti-Ceppi da sempre, ma il Questore di Lecco Ottavio Aragona che, alla festa di ieri della Polizia, ha spiegato come lo stadio cittadino abbia passato l’esame di maturità della B e sia diventato davvero grande. “Dopo il 18 giugno 2023 quando abbiamo utilizzato più di 300 unità di Forze dell’Ordine per garantire la sicurezza della finale Lecco-Foggia, sono stati elevati gli standard di sicurezza dello stadio – ha spiegato il Questore -. È stato necessario rivedere completamente le dotazioni infrastrutturali e il percorso di afflusso e deflusso dei tifosi ospiti. Sono stati chiesti impianti di videosorveglianza che sono stati progressivamente realizzati durante il campionato. Solamente una partita è stata giocata all’esterno del Rigamonti-Ceppi, all’Euganeo di Padova. Da allora in poi, è stato possibile gestire tutti gli incontri interni, almeno finora, senza incidenti e questo dimostra che anche uno stadio costruito non con gli standard attuali di sicurezza, possa essere portato a un livello accettabile di sicurezza”.

Certo, ora arrivano le probanti sfide interne con la Reggiana e poi con il Venezia. Soprattutto quest’ultima gara ha profili di rischio molto alti: a novembre del 2005 scoppiarono, su via XI Febbraio, gravissimi scontri tra le due tifoserie, provocati dall’intenzione dei veneziani di raggiungere il Bar Stadio, storico punto di ritrovo degli Ultras blucelesti. Ne uscì un parapiglia gigantesco che portò a più di 40 Daspo postumi (ovvero nelle settimane successive) e al ferimento di diversi agenti e dirigenti tra i quali anche l’allora capo della Mobile di Lecco Fabio Mondora, purtroppo poi scomparso (per cause naturali) nel 2022 a soli 57 anni.

Dunque, pur considerando la sicurezza dello stadio un qualcosa sempre da tenere ben presente e da prendere con le pinze, il Rigamonti-Ceppi è sicuramente uno stadio che ha dimostrato, grazie alle Forze dell’Ordine e alle dritte della Digos (soprattutto dell’espertissimo Domenico Nera, oggi in pensione) ma anche ai propri tifosi calorosi ma rispettosi, di poter stare nell’olimpo del calcio italiano. Peccato che lo farà ancora per poco, questo è il timore. Ma una pronta risalita non metterebbe di sicuro in discussione il vecchio e glorioso impianto “ai Cantarelli”.

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