Il Lecco affonda anche con Aglietti

Una squadra che non ti aspetti, ma in senso negativo. L’effetto del nuovo mister per ora non si è avvertito. Anzi.

Un Lecco che non ti aspetti, ma in senso negativo. L’effetto Aglietti per ora non si è avvertito. Anzi. Una formazione di base imbottita di giocatori tecnici, ma anche poco propensi alla battaglia come Crociata e Salcedo, un giocatore che fa grandissima fatica nel ruolo di terzino come Lepore, e altri all’esordio assoluto come Capradossi. Il Cosenza, da parte sua, ha messo in campo una squadra tutta concretezza e ripartenza e così dopo 4 minuti il Lecco era già sotto. Contrasto perso a centrocampo, Lepore tiene in gioco Tutino che si invola e segna. Ci vuole il Var per convalidare, ma poco conta. Il 4-3-1-2 di Aglietti, buono in fase offensiva, ma ancora troppo leggero in fase difensiva, non porta gli effetti voluti. O, meglio, procura almeno due occasioni nitide per il pareggio con Ionita (errore a porta vuota) e Ierardi (salvataggio sulla linea), ma dà anche il là al contropiede che porta al corner prima e all’ingenuo, seppur generoso, rigore fischiato a Guglielmotti. Insomma, ancora troppa differenza tra fase difensiva e offensiva e, soprattutto, troppi giocatori che non riescono a “mordere” il pallone con la dovuta cattiveria. Dovuta a una squadra che si deve salvare beninteso. Perché poi il Lecco in qualche frangente è parso vivo. Ma prendere ancora tre gol ammazzerebbe anche un cavallo. E in questo momento quello bluceleste appare scosso. Senza fantino. Anzi, che non sa proprio dove girarsi e non vede il traguardo. La serie C, a questo punto, è un’ipotesi non più così peregrina, purtroppo.

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