Trova 161 milioni di lire in banconote
in una cassapanca, ma la Banca d’Italia
non intende effettuare il cambio

Un cittadino residente a Sondrio si è rivolto all’associazione di consumatori Giustitalia per avviare l’inter giudiziario necessario per ottenere la conversione delle vecchie lire in euro. Un’operazione impossibile, secondo Bankitalia, perché sono trascorsi più di dieci anni dall’entrata in vigore della nuova moneta. La norma è valida solo in Italia

Ha trovato in una vecchia cassapanca ereditata dalla nonna la ragguardevole somma di 161 milioni di vecchie lire, in banconote di vario taglio. Ma ora la Banca d’Italia, essendo passati più di dieci anni dall’entrata in circolazione dell’Euro nel nostro paese (era l’anno 2002), non intende cambiare i milioni di lire in migliaia di euro. L’episodio curioso è accaduto a Lorenzo P., classe 1971, originario di Roma e residente a Sondrio, lavoratore precario in un call center.

A darne notizia oggi è stata l’associazione di consumatori Giustitalia. L’uomo ha inizialmente contattato la Banca d’Italia per chiedere informazioni per effettuare il cambio ma si è sentito rispondere che lo stesso non era più possibile. Lorenzo si è quindi rivolto all’associazione che si occupa anche del rimborso di buoni postali e Titoli di Stato a livello nazionale ed internazionale e della conversione lire/euro . Il sondriese intende infatti ottenere la conversione ed è pronto a seguire il necessario iter legale.

Secondo Giustitalia, infatti, anche se attualmente in Italia esiste una prescrizione ordinaria decennale per l’esercizio dei diritti di credito (come sostiene Bankitalia), prescrizione che peraltro non esiste in tutti gli altri paesi dell’Unione europea dove è ancora possibile “cambiare” in euro l’ex moneta nazionale, «è altrettanto vero che il termine iniziale dei dieci anni decorre da quando il soggetto può far valere il proprio diritto, quindi nel caso di specie dalla data di ritrovamento delle banconote, che risale solo a pochi giorni fa».

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