Forno dell’ex Italcementi: Comuni, Provincia e Parco promuovono uno studio epidemiologico

Uno studio epidemiologico per misurare le possibili ricadute inquinanti delle emissioni dal forno per klinker dell’ex Italcementi di Calusco dopo l’autorizzazione ad aumentare da 30 mila a 110 mila tonnellate di Css bruciati nel cementificio ogni anno. Lo stanno predisponendo i Comuni di Robbiate, Imbersago, Merate, Solza, Verderio, Cornate, la Provincia di Lecco ed il Parco Adda Nord

Uno studio epidemiologico per misurare le possibili ricadute inquinanti delle emissioni dal forno per klinker dell’ex Italcementi di Calusco dopo l’autorizzazione della Provincia di Bergamo ad aumentare da 30 mila a 110 mila tonnellate di Css (combustibile solido secondario) bruciati nel cementificio ogni anno. Lo stanno predisponendo i Comuni di Robbiate, Imbersago, Merate, Solza, Verderio, Cornate, la Provincia di Lecco ed il Parco Adda Nord. Sono stati incaricati due specialisti, Fabrizio Bianchi e Stefano Scarselli che « hanno indicato un percorso da seguire per strutturare lo studio sanitario richiesto e mai prodotto dagli Enti di riferimento», spiega il sindaco di Robbiate Marco Magni.

Da sempre è stato richiesto, sia dalla popolazione che dai Comuni, uno studio epidemiologico di tipo caso controllo per accertare gli eventuali impatti attuali di quanto fuoriesce dal camino di Italcementi sui residenti delle aree dove ricadono gli inquinanti. Bianchi ha indicato come prioritario un tipo di studio di esecuzione più rapida ma comunque in grado di correlare gli effetti delle ricadute dell’emissione del cementificio con eventuali impatti sanitari sulla popolazione. «Siamo ora in fase di attivazione dei lavori per l’effettuazione di questo studio, con l’obiettivo di ottenere ulteriore documentazione in tempo utile per essere depositata agli atti dell’udienza prevista per il 18 dicembre 2024 al TAR per la Lombardia di Brescia, in cui verrà discusso il ricorso dei Comuni e della Provincia di Lecco per l’annullamento delle determinazioni dirigenziali della Provincia di Bergamo che hanno autorizzato l’aumento dell’utilizzo di rifiuti solidi non pericolosi (CSS) nella linea di cottura del clinker della cementeria di Calusco d’Adda».

Lo scopo prioritario e fondamentale di questa attività «resta sempre lo stesso, cioè determinare con la massima precisione possibile l’entità dell’impatto delle emissioni del camino di Italcementi sulla popolazione del territorio, valutazione non svolta in maniera efficace durante tutte le fasi del procedimento attivato dalla Provincia di Bergamo, come da parere dei tecnici incaricati dagli Enti che hanno sottoscritto il Protocollo di Intesa per l’effettuazione di questi approfondimenti».

L’autorizzazione della Provincia di Bergamo era stata rilasciata lo scorso novembre «dopo un lungo processo di valutazione, prima in ambito di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e poi di revisione dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale)» basato anche sui pareri favorevoli delle due Ats di Bergamo e Lecco.

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