Serpente sulla ciclabile fra Lecco e l’Orsa maggiore

Serpenti (da identificare con certezza) sulla ciclo-pedonale fra il lungolago di Lecco e l’Orsa Maggiore. Il fatto: nella mattina di ieri chi percorreva quella via chiusa alle auto, a poche centinaia di metri dalla vista della spiaggia adiacente alla discoteca, non ha potuto non notare un piccolo serpente (20 cm circa di lunghezza) dalla testa triangolare – ormai morto – ma in bella vista sull’asfalto.

Un innocuo serpentello? O una vipera? A una prima occhiata le striature maculate e soprattutto la forma della testa hanno fatto pensare proprio a un serpente velenoso. Uno dei tanti (magari della specie Vipera Aspis Francisciredi) che popolano le nostre prealpi, mentre esperti – a cui sono state girate più foto - propendono per un giovanissimo esemplare di comunissimo serpente non velenoso; una sottospecie di “colubro”. Per quanto sia lo stato decomposizione che il parziale schiacciamento del corpo, non hanno potuto permettere un riconoscimento al di là di ogni dubbio.

La provenienza? Detto che al di sotto della ciclo-pedonale c’è solo l’acqua del lago, due le ipotesi più realistiche: che sia piovuto direttamente sulla via, e proveniente dalle pendici del San Martino (peraltro ideale habitat delle due specie), per effetto del fortissimo vento del giorno prima; o che lì sia stato lasciato cadere da un rapace che lo aveva cacciato. Improbabile che il serpente (velenoso o meno) sia riuscito a superare la trafficatissima statale 36, scavalcando poi le barriere; o che sia nato direttamente in una delle fioriere di cemento che dividono la stessa 36 dalla panoramica pedonale.

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