Zuccon: «Una reazione di carattere»

Il centrocampista di scuola atalantina commenta il successo del Lecco sul Mantova per 3-0.

Ci sono stati due protagonisti nella gara di sabato pomeriggio al Rigamonti-Ceppi tra Lecco e Mantova: i giovani e i vecchi. Sembra quasi un gioco di parole, ma non lo è. Nel senso che il Lecco prima di Luciano Foschi sui giovani aveva potuto contare molto poco. C’erano, ma non si erano messi nelle condizioni di aiutare e aiutarsi. Con il Mantova sono stati capaci di farsi aiutare dagli “over” e si sono così resi protagonisti di buone giocate.

Il riferimento è a Enrici, Lakti e soprattutto Zuccon. Il centrocampista di scuola atalantina Federico Zuccon ha saputo davvero alternare ottime cose ad altre meno buone. Ma, in tutte le sue giocate, c’era la voglia di mettersi in mostra. Di far vedere chi sia veramente questa promessa del calcio bergamasco.

«Ci ha dato un’idea di gioco»

Lui la vede così, più semplicemente: «Dovevamo dare una reazione di carattere alle ultime due sconfitte. La squadra ha dimostrato che ha la possibilità di giocarsela contro tutte le squadre, di poter lottare. Anche noi ragazzi giovani dobbiamo adattarci a tutte le situazioni e a tutte le evenienze. Il mister? Ci ha dato un’idea di gioco che abbiamo cercato di mettere in campo e di tradurre in azioni positive».

Alle prime battute da professionista, Zuccon sta cercando di mettere corsa e qualità nelle sue giocate: «Io crescendo nell’Atalanta ho sempre cercato di abbinare quantità e qualità. È quello che ti chiedono in quella società. E io ho cercato di metterle entrambe in campo, queste caratteristiche. Ma mi devo adattare alle esigenze della squadra».

La prestazione è stata positiva, ma c’è molto da migliorare e Zuccon lo sa bene, in un ruolo come il suo: «Credo che un giocatore debba sempre migliorare in tutte le situazioni e in tutti gli ambiti. Migliorare nella gestione della palla e nelle situazioni difensive e offensive».

«Le gerarchie? Ho 29 titolari»

A questo proposito è intervenuto anche mister Luciano Foschi che sa bene come il 3-0 possa essere illusorio se non porterà la squadra ad analizzare con lucidità anche quello che non è andato bene. «Abbiamo rubato tantissimi palloni, ma non abbiamo lavorato insieme alle punte per andare in gol - osserva -. Dobbiamo migliorare tanti aspetti senza perdere di vista la compattezza, lo spirito di gruppo, quel che di buono si è visto sabato. Le punte mi sono piaciute tanto, come tutta la squadra. E ho apprezzato tantissimo lo spirito di chi è entrato. Chi è entrato ha fatto la differenza. Eravamo 2-0, ma un episodio ci avrebbe potuto condannare. Sono entrati come se fossero partiti da titolare. Si può essere importanti non solo per 90 minuti ma per 30 ma anche per i 5’ finali».

E questo è un avviso anche a Zuccon che non può pensare di avere già conquistato la maglia da titolare. Anche le gerarchie in porta, per esempio, sembrano essere cambiate. O no? «Ho 29 giocatori titolari - glissa Foschi -. L’ho già detto ai ragazzi: le gerarchie le decidono loro dal campo, dagli allenamenti, dalle cose che vedo. Con il Mantova mi sono affidato alle sicurezze e all’esperienza. Non c’è nessun parametro per dire che Melgrati è più bravo di Stucchi. Stucchi non aveva fatto disastri, prima. Ho cercato solo di capire le dinamiche che ci sono in campo. Ma le mie scelte di oggi non sono definitive». Come a dire: Zuccon&C. se ve lo meritate giocate. Altrimenti…

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