Maiolo: «È lunga “tirare” sino al 18. Il pericolo è perdere la concentrazione»

Il direttore generale del Lecco manifesta perplessità in vista dei playoff. «Tenere 25 giorni i giocatori con quell’obiettivo in testa non è per nulla semplice»

Angelo Maiolo, direttore generale del Lecco, è diventato praticamente la seconda spalla di mister Luciano Foschi, dopo Andrea Malgrati, suo viceallenatore, vivendo e condividendo ogni allenamento con la squadra.

E come la stessa soffre questo periodo di vero e proprio “limbo” in attesa dei playoff che verranno. Il 18 maggio, oggi, sembra lontanissimo. E Maiolo si lamenta. «Secondo me non è stata un’ottima scelta, quella della Lega, perché ci stiamo allenando, ma è lunga “tirare” fino al 18 - sostiene -. Mantenere i giocatori concentrati non è facile. Non vale solo per noi, sicuro, ma, detto papale papale, non è certo stata la miglior scelta quella compiuta. Non siamo contenti. Tenere 25 giorni i giocatori con l’obiettivo in testa dei playoff non è affatto un qualcosa di semplice».

«Ancora 14 giorni...»

Anche perché il ritmo-gara si perde facilmente. A meno di non riuscire a trovare qualche amichevole: «Con una squadra di serie C è impossibile o quasi. Sabato si farà una partita con la Primavera di mister Mastrolonardo. Insomma, si cerca in ogni modo di far riprendere i ragazzi a giocare partite “vere” ma non è facile in questo periodo».

Maiolo è convinto che il Lecco possa fare bene, nei playoff, questa stagione.

Ma il fatto di aver recuperato alcuni giocatori acciaccati non compensa la lunga sosta alla quale il Lecco, e le terze e le seconde classificate di ogni girone, stanno andando incontro.

«Di sicuro nessuno ci toglie il grande risultato ottenuto che nei fatti è un secondo posto, diventato terzo solo per la differenza reti sfavorevole con il Pordenone, ma è anche vero che sia noi che il Pordenone, nel girone A, e le altre negli altri due gironi, dovremo aspettare molto a lungo prima di giocare. In teoria avremmo dovuto giocare fra quattro giorni, ovvero un paio di settimane dopo l’ultima gara disputata in casa. Invece il nostro primo turno degli ottavi di fase nazionale dovremo aspettarlo ancora quattordici giorni da oggi… ».

La carica agonistica

Il non detto è che il direttore generale Maiolo teme di perdere più che il ritmo-partita la “carica agonistica” che questo Lecco ha sempre saputo mettere in campo. È un limbo, quello in cui si trova la squadra, difficile da paragonare: quando c’è il ritiro precampionato, il mix è di speranze e di attese. Ci sono le amichevoli anche con squadre di categoria superiore. Ci sono i nuovi giocatori. C’è una squadra da forgiare.

Oggi, in quasi un mese di stop, c’è la squadra che si conosce a menadito, non ci sono praticamente sparring-partner, non si aspetta altro che due singole partite.

E chi regge meglio la tensione di questa attesa spasmodica parte già favorito, perché arrivare “molli” alla prima playoff nazionali non è come arrivare, in modo esaltante, dalle due gare vinte a distanza di quattro giorni l’una dall’altra: la sfidante del Lecco, infatti, chiunque essa sia, avrà vinto la fase a gironi che comincerà l’11 e andrà avanti il 14 per poi arrivare a giocare contro il Lecco il 18.

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