Lecco, una stagione super. Ecco i migliori attori del cast bluceleste

Non necessariamente i più forti, ma quelli che sono valsi la più bella annata da 50 anni in qua. A partire naturalmente dall’uomo-guida, Foschi

Nove ritratti, nove personaggi che sono risultati decisivi per disputare la miglior stagione mai vissuta dai tifosi blucelesti da 50 anni a questa parte. Non necessariamente i più forti, ma quelli che sono valsi la finale, per tanti motivi. Ne mancano tanti altri. Ci perdoneranno.

Il mister motivatore

Luciano Foschi era stato centrocampista del Lecco nella fase 1994-1996, “preparatoria” del salto in C1 con Gustinetti del 1997. Un po’ lento, ma sempre al posto giusto nel momento giusto, Foschi era stato un giocatore molto apprezzato. Torna a Lecco in questa stagione quand’era fermo da febbraio 2021, dalle dimissioni date a Carpi. Si deve rilanciare.

Accetta la sfida della piazza dove ha ottenuto riconoscimenti e amicizie. Vuole ridarle quell’affetto. Molto permaloso, Foschi è però anche uno che quando non si sente attaccato, ma protagonista, dà il meglio. E nel suo spogliatoio è questo: protagonista. Capisce le potenzialità dei giovani e quelle dei “vecchi”. E unisce le due parti in un mix perfetto. Umano prima che tecnico. Un motivatore che ha saputo rilanciare, prima che sé stesso, tutto il movimento bluceleste.

Il paratutto

Riccardo Melgrati arriva a Lecco con lo “sfavore del pronostico”. Tacchinardi non crede in lui. Fa giocare il giovane, e valido, Stucchi. D’altronde Melgrati non giocava più di 30 partite in una stagione dal 2016/17 a Prato. L’anno prima era stato in B con la Pro Vercelli. Aveva provato anche il calcio spagnolo.

Ma, evidentemente, nessuno ne aveva intuito davvero le potenzialità. Poi lui, italo-brasiliano, figlio unico, proprio a settembre viene colpito dalla scomparsa della carissima mamma. Logico non riesca a rendere. Ma Foschi, appena arriva, gli dà quella fiducia che non gli toglierà più. Lui lo ripaga a suon di “miracoli”. Anzi, no. Para tutto quel che deve parare. Semplicemente questo.

The wall, il muro

Si chiama Matteo Battistini. La sua sola sfortuna è essersi fatto male sul più bello durante i playoff. Ma se il Lecco è arrivato in finale, è anche grazie a lui. Un altro incompreso risorto. Il Lecco lo prende dal Piacenza dove è capitano. Ma i biancorossi, i dirigenti, non lo capiscono. I tifosi lo apprezzano, i vertici no. E lui viene a Lecco con la rabbia della riscossa in corpo: 31 presenze e 1 gol la scorsa stagione. 32 e 2 gol quella attuale. E un gol decisivo nei playoff contro l’Ancona. Il gol del passaggio del turno. Di testa, di piede, in impostazione, il figlio del grande Sergio campione di Inter e Milan, è uno dei migliori della categoria.

Il leader

Franco “Checco” Lepore. Ha 37 anni e ad agosto saranno 38. Ma è integro fisicamente perché ha sempre condotto una vita da professionista. Ha giocato in palcoscenici molto importanti, in primis nella sua Lecce. E ha già ottenuto cinque promozioni. Potrebbe venire a Lecco a svernare. Invece gioca, e come gioca. E insegna, quanto insegna. Lo fa non a parole, ma a fatti. Con l’esempio: primo ad arrivare in allenamento, ultimo ad andarsene. Poi una vita esemplare anche fuori dal terreno di gioco. I giovani lo ammirano, lo seguono, gli chiedono consiglio. Lui è semplicemente sé stesso: un leader in campo e fuori.

La freccia bluceleste

Si chiama Nicolò Buso, è nipote del grande Renato campione della Juve e della Samp, ed è velocità pura, cattiveria, fiuto della rete. È trevigiano, ha solo 23 anni, ma è il più amato dai tifosi per il suo scatto bruciante, la sua abilità nell’uno contro uno. Segna il gol che porta i blucelesti ai supplementari contro il Cesena: Soprattutto dà sempre l’impressione di poter segnare. E quando sbaglia, se la prende con sé stesso. Ha un solo amico: il gol. E quando non segna, gli manca l’ossigeno.

Il lecchese con t’aspetti

Il Lecco ha un segreto nel motore: Andrea Malgrati. Fino a due stagioni fa era in campo a difendere l’area bluceleste da ogni assalto. Poi ha capito che la sua calma, unita alla sua grinta, la sua lucidità, unita alla sua determinazione, possono fare di lui un grande allenatore. Così fa il viceallenatore. E lo fa bene, benissimo. Aiuta Tacchinardi, aiuta Foschi, in questa stagione. I giocatori vedono in lui un riferimento tattico, tecnico, umano. E Foschi è così intelligente da non esserne geloso. Il connubio è perfetto. E per lui, lecchese doc, c’è solo una parola da parte di tutto l’ambiente: “Grazie Malgra”.

Contro tutto e tutti

Giorgio Galli è sfortunato. Novembre 2020: brutto contrasto con Collodel del Novara. Crociato rotto. Gennaio 2022: il Lecco gioca a Salò, Galli si rompe di nuovo il crociato. Chiunque altro si sarebbe arreso. Lui no. L’1 ottobre 2022 torna in campo a Zanica come titolare e pareggia la gara dell’Albinoleffe Stadium con un esterno sinistro di rara bellezza, nel sette della porta avversaria. Da lì è un crescendo: a centrocampo diventa il “faro” bluceleste. Giocate illuminanti, lavoro oscuro, legami tra i reparti. Fa sempre tutto bene.

Il talento

Federico Zuccon è il talento puro. Classe 2003, ha davanti un destino di serie A. L’Atalanta sbaglia poche volte nello scegliersi i migliori giovani. E Zuccon non è di sicuro un errore, anzi. È una promessa. Come si fa a essere sicuri che “sfonderà”? Perché è già maturo. Perché gioca da adulto, “picchia” senza paura, ha la personalità di prendersi la responsabilità del dribbling, della giocata, del tiro. E si allena, lavora, suda, come Lepore. È forse l’accoppiata Lepore-Zuccon, in allenamento, che è vincente. Ma Zuccon a centrocampo è talento puro.

Gli altri

Impossibile citare uno per uno tutti gli altri protagonisti di questa splendida cavalcata. Ma un protagonista c’è che li accomuna tutti: il gruppo. Nei playoff si fa male Battistini, the wall? C’è Bianconi. Manca Buso? C’è Tordini. Pinzauti è stanco? Ecco Bunino. C’è bisogno di chi tenga il pallone davanti? Ecco Mangni. Girelli non ce la fa più? Entra Lakti. E così via. Un Lecco infinito proprio perché mai finito, mai esausto, mai privo di alternative. Un mix magico. Grazie ragazzi!

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