Lecco sconfitto sul più bello. Veramente
un peccato

Le riflessioni all’indomani dello scivolone interno contro il Trento dell’ormai ex capolista.

Le sconfitte in C sono sempre dietro l’angolo. Per tutti. Ma c’è giornata e giornata. Il Lecco ha scelto la partita peggiore in cui perdere, soprattutto in casa. La gente cominciava a crederci. Non nella serie B, chiariamolo subito, ma nella possibilità di divertirsi. E il Lecco ha perso proprio la sfida per riuscire a rendere credibile la sua voglia di far divertire i propri tifosi e non limitarsi a una salvezza quanto più repentina possibile. E si è fatto sconfiggere più per demeriti propri che per meriti degli avversari: ha avuto paura di vincere.

Una volta andato in svantaggio, non ha buttato tutto nella sfida, ma ha avuto ancor più paura, pur avendo avuto un paio di palloni buoni per pareggiare. Un centrocampo che, per una volta, si è tirato indietro. Una difesa che ha commesso troppi errori. E poi quel gol preso quando proprio non si doveva prenderlo. Passaggio a vuoto? Partita no? Speriamo. Il problema è che ora si va a Pordenone e poi a Salò. Sulla carta due partite difficilissime. Utili per ritrovare il Lecco umile, corto, compatto e che sa di avere di fronte qualcuno di più forte. Ma anche due partite comunque pericolose.

Il momento critico è arrivato? Lo si capirà subito a Lignano Sabbiadoro, domenica prossima. Ma è chiaro che ieri si è persa la possibilità di andare a giocarsela con tranquillità, questa e le prossime partite. Un vero peccato per i 1.500 del Rigamonti-Ceppi, usciti delusi. Un peccato per la squadra stessa che avrebbe meritato di stare lassù, per soddisfazione sua personale e dei tifosi, almeno un’altra domenica. Se non altro, però, così ci si ritufferà subito nel campionato per salvarsi che deve essere il primo e unico obiettivo bluceleste. Dopo si vedrà.

© RIPRODUZIONE RISERVATA