Lecco, fuori casa la media punti è da zona retrocessione

I blucelesti continuano a soffrire le partite in trasferta.

Quattordici punti in quattordici gare. Ovvero una media da retrocessione. È quella che il Lecco ha in trasferta.

Inescusabile perché questa squadra ha le possibilità di fare meglio. Di poter continuare a fare bene in casa, ma anche a cercare di ottenere qualche punto in più in trasferta. E quando vede che non è giornata, la grande squadra non perde. Ieri era una giornata così. Da pareggio. Visto che il Sangiuliano premeva, bisognava essere capaci di soffrire, barcollare, ma non mollare come nell’azione del gol dove chi ha crossato era libero e in mezzo c’erano due attaccanti lasciati quasi indisturbati a colpire di testa davanti a Melgrati.

Insomma, si può fare bene anche quando non è una giornata ispirata. Altrimenti rassegnamoci a un campionato comunque positivo, ma che avrebbe potuto essere quello dei sogni.

Se si pensa che il Sangiuliano non vinceva dall’11 dicembre (1-0 contro la Triestina), e che i milanesi solamente in tre occasioni, in casa, non avevano preso gol, al di là di quale fosse stato poi il risultato finale, si capisce quanto brutta sia stata la prestazione dei blucelesti. Che, tra parentesi, non hanno mai tirato nello specchio della porta.

E a furia di ritenere le partite in trasferta “un di più”, visto l’impegno relativo profuso su campi esterni, si rischia di rovinare tutto.

Tra l’altro ieri sera Giorgio Galli aveva una caviglia destra grande come un melone. Se non c’è lui e non c’è Ardizzone, con il Novara si rischia grosso. Insomma, aiutati che il ciel t’aiuta, ma se in trasferta fai sempre, o quasi, figuracce, allora c’è davvero da preoccuparsi.

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