Lecco, è un “tutti contro tutti”. Ma c’è più fiducia

Non filtrano indicazioni in merito all’iscrizione. Le ragioni del club e gli interessi di chi lo vorrebbe fuori

Sarà un percorso lungo e accidentato. Che il vento sia cambiato è evidente a tutti: prima quasi tutte le testate nazionali davano poche chance di iscrizione al Lecco, mentre dopo l’assemblea di Lega di B, del tutto interlocutoria, sembra che sia tutto risolto. Non è così, ma è chiaro che qualcuno in Lega e in Figc si è messo la mano sul cuore. E sui regolamenti. È passata, per ora, la linea del “non si può condannare una squadra che ha tutti i requisiti a posto per un cavillo”. Ma già entro il 30 potrebbe arrivare una doccia fredda. La Covisoc non dovrebbe dare nessuna preoccupazione ai blucelesti. Pagamenti e fidejussione non riserverebbero sorprese.

Ma è la Commissione Infrastrutture che potrebbe dire la sua. Innanzitutto sancendo l’inadeguatezza del Rigamonti-Ceppi (anche se mancherebbe la firma del presidente sulla visita fatta a Lecco in sua assenza), e poi affermando che l’offerta di uno stadio complementare non è arrivata completa di tutti i suoi elementi. Ma, in realtà, la Commissione per prima sa benissimo che le carte ci sono tutte, compresa l’istanza fatta in Prefettura che attesta la richiesta di nulla osta. E sa anche che erano arrivate non una ma due Pec che chiedevano il dilazionamento dei termini. Mail che sono state lette in ritardo e sono state “perse” momentaneamente. Non certo a beneficio del Lecco.

I dubbi

Senza parlare di “manovre” e “poteri forti”, resta un dubbio forte: sarebbe davvero così mancante il Lecco se la Lega ammettesse di aver sbagliato nel non considerare la richiesta, doppia, di proroga dei tempi? Intendiamoci: non c’è nessun obbligo, da parte della Lega, nell’esaudire richieste di proroga. Anzi. Altrimenti tutti le chiederebbero.

Ma il Lecco si era mosso con sole 48 ore di tempo per completare l’iscrizione, ovvero la società bluceleste ha dalla sua la obiettiva, insindacabile, fattuale, ristrettezza di tempi. Lo sapeva fin dalle semifinali di doversi cercare uno stadio? Sì, infatti l’aveva fatto e aveva avuto una mezza promessa relativamente a Monza, al Brianteo. Qualsiasi legittimo motivo abbia fatto cambiare idea a Galliani, la situazione è poi precipitata, ma non per colpa o negligenza o imperizia del Lecco. Un ricorso a un’eventuale bocciatura avrebbe sane fondamenta.

Senza illudersi

Questo lo sanno sia il Brescia che il Perugia, le principali contendenti in questa “royale rumble”, in questo “tutti contro tutti”, che animerà l’estate. E, vuoi per scelta, vuoi perché sembra più debole la sua posizione ai suoi legali, il Brescia ha ricorso al Collegio di Garanzia contro Lega B, Figc e… Reggina per una cifra di 757mila euro che il tribunale civile chiede di restituire entro i primi di luglio e la Figc pretenderebbe fosse già stata versata al famoso 20 giugno, data dove iniziano tutte le contestazioni.

Non illudiamoci che qualcuno molli il colpo: se Lecco e Reggina, o solo una delle due, saranno ammesse in B, le altre ricorreranno. Viceversa, se non saranno ammesse, saranno loro a ricorrere. Tutti contro tutti, con speranze e possibilità diverse.

Il criterio della sportività? Sarebbe bello e giusto trionfasse. E allora il Lecco sarebbe in una botte di ferro. Ha meritato al di là di ogni ragionevole dubbio la B. Ma ci sono circa 100 milioni di euro da spartire tra 20 società. Più sponsor e diritti tv. Pensate davvero che chi avrà l’occasione di starsene al caldo in B rinuncerà? No. Per questo bisogna armarsi di pazienza e avvocati. Per noi il Lecco ha ragione da vendere. Ma lo devono pensare anche i vertici del calcio…

Intanto, Matteo Marani, presidente della Lega di C, per venire incontro al Foggia ha dichiarato: «Qualora il Lecco non si iscrivesse sarà ripescata una formazione retrocessa dalla B, cosa che non accade per la C. Al prossimo Consiglio Federale chiederò come Lega Pro di rivedere questa normativa». Ma per ora se non viene ammesso il Lecco torna in B il Brescia….

© RIPRODUZIONE RISERVATA