Lecco argentino
o restano i Di Nunno

Dead line fissata a questo venerdì per l’eventuale cessione della società bluceleste. «La cordata sudamericana vuole tutto o niente».

Finalmente c’è una data. Venerdì 3 giugno. Appena dopo la Festa della Repubblica ci sarà la fumata bianca. O nera. Il che, però, per una volta è equivalente. Nel senso che se sarà fumata bianca, il Lecco passerà dai Di Nunno alla cordata italo-argentina.

Se, invece, sarà nera, resterà ai Di Nunno che, intanto, si stanno già muovendo sul mercato. L’ammissione, naturalmente, è ufficiale e viene dal vicepresidente Gino Di Nunno:«Giovedì o più probabilmente venerdì prossimo ci sarà la risposta ufficiale. Dopo di che prenderemo la nostra decisione che è già pronta: continuare. Siamo preparati a tutto. Naturalmente la cordata sudamericana, che ha però intermediari italianissimi, ci deve far sapere perché ha studiato tutte le carte che ha voluto. Ha fatto la cosiddetta “due diligence” e ora deve solo decidere. Purtroppo non è interessata a partecipazioni di minoranza. Vuole tutto o niente. Così sarà “dentro” o “fuori”. O stiamo noi o arrivano loro. Comunque posso solo assicurare che è gente seria e con i soldi giusti. Ma deve valutare per bene tutto».

Insomma, questa volta ci siamo. Si sapeva che sarebbe stato giugno il mese decisivo per il futuro del Lecco, che sia di continuità o di rottura con il recente passato. Comunque vada, sembra che il Lecco non corra rischi, a sentire il vicepresidente. Nelle poche parole che riusciamo a strappargli ci spiega che la serietà del compratore è sopra ogni sospetto e che non avrebbero mai intavolato trattative con “pirati”, “banditi” o gente poco seria.

D’altronde anche Di Nunno sa che il Lecco e i suoi tifosi sono rimasti scottati molte volte e non si vogliono certo “bruciare” ancora. Ma sul futuro della compagine bluceleste insiste: «Noi siamo pronti anche a continuare. Io ho entusiasmo, voglia. Ma naturalmente deve aver voglia anche papà (Paolo Di Nunno, ndr) e dobbiamo essere convinti entrambi. Non solo perché lui ha i cordoni della borsa, ma perché comunque si andrà avanti insieme».

Non dovrebbe esserci, dunque, un passaggio di quote solo a Biagio, detto “Gino”, Di Nunno, ma sarebbe ancora la Elettronica Videogames di Cormano a possedere le quote. Che poi il presidente lo faccia ancora il giovane Cristian oppure Gino, è questione di lana caprina. Il trio Gino, Cristian e Paolo, continuerà.

Al massimo si rimescoleranno le carte. Insomma, se la cordata sudamericana non arriva, non cambierà praticamente nulla. A proposito: gli italo-argentini trapela che sarebbero rappresentati da un ex giocatore di serie A di alto livello. Un altro pezzetto di mistero che si aggiunge a un puzzle che forse non si chiarirà mai.

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