Lecco, un altro errore arbitrale. D’ora in poi ci sarà il Var

Netto fallo di mano in area non visto sull’1-1 a Pordenone. Per le Final Foura rriva la tecnologia

Basta con i rigori dati che non ci sono, stop a quelli cristallini che non vengono dati. Episodi che, in questi spareggi, si sono sempre rivelati a sfavore dei blucelesti. Da adesso in poi – in queste che sono diventate Final Four per la serie B – “comanderà” il Var. Per dirimere dubbi da possibili calci di rigore ed espulsioni, ispirando decisioni corrette anche ad arbitri rivelatisi non all’altezza come Fiero di Pistoia (all’andata rigore “regalato” al Pordenone a due minuti dalla fine) o il più “in palla” Panatelli di Bari (arbitro del ritorno friulano), che pure non ha visto una “stoppata” di mano in piena area neroverde, su tiro di Ardizzone (e sull’1-1). Quest’ultimo episodio – imbarazzante – che non ha potuto essere sanzionato da nessuna presa di visione tecnologica, malgrado in contemporanea le televisioni proiettassero il netto fallo di mano di Pirrello su tiro del mediano bluceleste. Due errori gravissimi in una stessa sfida (fra andata e ritorno).

Ebbene sì, il Var per le due semifinali di andata e ritorno (e per le due finali) ci sarà. Già ieri una commissione ha visitato le strutture del Rigamonti-Ceppi: il tempo stringe, ci sono almeno sette telecamere da piazzare, di cui tre a bordo campo, due in tribuna e una per ogni settore di curva (almeno sulla carta). Il costo? A carico della Lega Pro, da un minimo dai 7.000 ai 9.000 euro (a seconda delle infrastrutture di supporto da installare). Non dovrebbe esserci – salvo diverse disposizioni – il camion-regia: tutte le immagini verranno inviate in simultanea alla regia fissa di Lissone (la cosiddetta “Centrale-Var”).

Per il Lecco, che certamente delle quattro semifinaliste è stata quella fin qui più penalizzata da decisioni arbitrali, sarà una bella garanzia. Soprattutto perché, ovunque andrà fuori casa , la truppa di Foschi troverà stadi in grado di influenzare le scelte arbitrali.

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