Giudici indica la strada al Lecco: «Essere più costanti il vero segreto»

Squalificato, il centrocampista non sarà in campo domani contro la Virtus Verona. Sull’avversaria: «Squadra che viene da un buon periodo, è in salute e difficile da affrontare».

Le ha giocate praticamente tutte. È entrato nel secondo tempo una sola volta, ad Arzignano, e poi è sempre stato un cardine del gioco sulle fasce bluceleste. Quel gioco che è stato lodato un po’ da tutti e che ha portato 34 punti, insieme alla buona fase difensiva, nel carniere bluceleste.

Luca Giudici da Imberido di Oggiono, centrocampista di grande duttilità e dalle grandi capacità offensive, è ora invece ai box per squalifica. Ma, naturalmente, ha le idee chiare sulla prossima gara contro la Virtus Verona. E si dispiace, naturalmente, di non esserci: «Prima o poi doveva capitare, visto che avevo già tre-quattro ammonizioni. Ma non so se essere contento o meno di aver “speso” il mio turno di squalifica contro la Virtus Verona. Lo sapremo solo se e quando sarà andata bene la partita. Se fosse arrivata quattro-cinque settimane fa, quando la Virtus non era a questi livelli, forse sarebbe stata meno pericolosa. Ma ora la Virtus, venendo da un buon periodo, è una squadra in salute e difficile da affrontare. E poi, ovvio, dispiace sempre saltare una partita. Mi consola il fatto che anche quella contro la Pergolettese sarà comunque importante e o contro la Virtus o contro la Pergolettese, probabilmente avrei dovuto scontare la squalifica».

«Un punto da non buttar via»

Facciamo un passo indietro. A sabato scorso. A Vercelli i blucelesti sono sembrati un po’ passivi, dopo il gol del vantaggio di Buso: «La sensazione che abbiamo avuto nel primo tempo era quella di poter fare anche il 2-0 - osserva -. Ma non non ne siamo stati capaci e quando andiamo in vantaggio ci mettiamo lì, a fare bene la fase difensiva. Senza creare troppi giri palla, trame complicate. Ci piace e ci viene bene fare la fase difensiva e agire in contropiede. Se avessimo concretizzato il 2-0 sarebbe stato molto meglio, naturalmente. E, in effetti, dopo l’1-1 non abbiamo avuto la cattiveria di difenderci come contro il Renate e la Feralpi. Però non abbiamo perso: ricordo che Arrighini ha sfiorato il colpo di testa della vittoria per loro negli ultimi attimi della partita. Se avesse preso lo specchio della porta, avrebbero vinto…».

Mister Foschi, infatti, non era felice come il solito, nonostante il pareggio esterno: «Diciamo che quando vinciamo lui è più contento - sorride il centrocampista e capitano bluceleste - e la Pro Vercelli è tra le prime quattro-cinque squadre del torneo, per cui era abbastanza soddisfatto. Certo: quando sei in vantaggio e vieni ripreso, non puoi essere entusiasta. Ma non è certo un punto da buttare via».

«Qualche mio gol in più»

E adesso che succede? Il campionato dice che il Lecco può ottenere qualsiasi risultato: «L’ultimo sforzo prima della pausa, che si riduce a un weekend di sosta, penso ci debba portare ai tre punti. L’obiettivo è questo. E poi dovremo ripartire senza cambiare nulla. Va bene così. Cercare, anzi, di non avere più blackout come contro Pro Sesto, Trento, Pordenone, Vicenza, Pro Patria. Essere più costanti sarà il segreto».

Anche a livello personale, Giudici sta disputando un grande campionato: «Devo segnare qualche gol in più. E confezionare più assist. Ma questo è il risultato di quel che fai per la squadra e in allenamento. Le soddisfazioni personali in questa squadra contano poco. Non mi fossilizzo su questo».

Il mercato si avvicina: rischio o grande opportunità? «Un po’ tutti e due. Devi essere bravo a toccare i punti giusti. È una fase molto più delicata perché non è detto che se compri i giocatori forti fa il salto di qualità. Se poi vai male ti innervosisci e devi fare sempre di più. Una squadra così che sta girando bene ha bisogno di qualcosa. Ma non tanto. Senza stravolgere nulla».

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