Foschi: «Godiamoci il momento, ma senza guardare la classifica»

Il mister bluceleste all’indomani del primato in classifica: «Faccio i complimenti alla mia squadra perché sta crescendo sotto tutti gli aspetti».

Una squadra cambiata per almeno quattro undicesimi e che sa essere compatta, convinta dei propri mezzi e senza sbavature. Solida. Mister Luciano Foschi dallo stadio Dal Molin di Arzignano esce con un altro sorriso. Il quarto consecutivo.

«Sono d’accordo - esclama-. Stiamo riuscendo, anche se non abbiamo fatto ancora nulla e la strada è lunga, a creare una sana competizione all’interno del gruppo affinché tutti si sentano validi e responsabili. E abbiamo dimostrato più che mai che se sta fuori qualcuno ed entra un altro, magari, bene o male, riesce a dare il suo contributo e la squadra mantiene la sua identità. Il merito va ai ragazzi che ci seguono, che sono tutti dentro la causa, e capiscono quanto stiamo facendo. Noi (e il plurale si riferisce al suo staff, ad Andrea Malgrati in primis, ndr), stiamo solo cercando di tirare fuori il massimo delle loro capacità. Sono ragazzi che hanno dei valori e questa è la cosa più importante di tutte».

Foschi, come sempre, è molto realista: «Oggi era una partita difficile e non è stata bellissima. D’altronde non capita mai di vedere una partita bellissima quando se ne giocano tre in otto giorni. Una squadra, la nostra, che comincia a essere consapevole della sua forza, però, ha reso un buon servizio ai suoi tifosi che ringrazio molto per il calore con il quale ci hanno accolti oggi».

Inoltre il Lecco non ha preso gol per l’ennesima volta. «Questo deve essere il nostro credo – ammette il tecnico bluceleste -. La nostra forza deve essere quella di limitare i danni dagli avversari e poi sfruttare le nostre qualità. Sono molto contento di questa cosa, ma ci vuole molta calma. Ci godiamo il momento, ma siamo appena alla decima partita e non abbiamo ancora fatto nulla».

Venti punti, ovvero la metà del percorso che porta alla salvezza. Strano parlarne a un mister che è primo in classifica. Ma è meglio ricordarsi da dove si è partiti e dove si vuole arrivare… come obiettivo minimo. Ma la sensazione, oggi come oggi, è di una squadra che può ottenere di più. Cosa e quanto di più, difficile dirlo. «Ci mancano venti punti alla salvezza. Ma ripeto: è giusto. Ora ci godiamo il risultato, ma non dobbiamo guardare la classifica. So bene che i ragazzi lo faranno, ma guardare la classifica alla decima partita è sbagliato. Abbiamo fatto cose belle e buone. Sono molto contento, sarei bugiardo nel sostenere il contrario. Ma mi sento di fare i complimenti alla squadra perché sta crescendo sotto tutti gli aspetti: morale, fisico, mentale».

Poi riflette: «Non siamo ancora la squadra che vorrei, la squadra perfetta. Forse non lo saremo mai. Ma dovremo continuare a lavorare perché quel lavoro che stiamo facendo ci dà coscienza di quello che possiamo fare…».

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