Buso è sempre più sul pezzo. «Lui è tanta roba per la C».

L’attaccante del Lecco è in continua crescita e lascia sempre più il segno. Quella frase di un osservatore sabato al Rigamonti-Ceppi.

La verità è talmente semplice (e funzionale) che troppo spesso si dimentica: i giovani - in qualsiasi campo professionale - bisogna saperli aspettare e far crescere. A maggior ragione nel calcio. L’esempio a tinte blucelesti di questi giorni riguarda Nicolò Buso (classe 2000 da Treviso). Arrivato in via don Pozzi nell’estate del 2021 (a titolo definitivo), la seconda punta che si era messa in luce nel 2020-21 nella fila del Sestri Levante in serie D (33 caps, 6 reti), ha passato i primi sei mesi di quella successiva (inizialmente tribolata) stagione bluceleste a far da spettatore.

Inizialmente spaesato, poi sempre più sul pezzo. L’avvio di un percorso che un anno e mezzo dopo lo ha portato a essere il punto di riferimento di una squadra che - pur viaggiando a corrente alternata esterno/interno - si bagna i polpacci sul bagnasciuga della B.

Ma nel frattempo? Chiuso all’inizio da Iocolano, dall’esplosione di Tordini e poi da quella di Ganz (alle spalle di una prima punta che lui proprio non è), il ragazzo ha lavorato, ha “studiato” e si è gradatamente imposto fino alla gara di sabato scorso (1 gol, 2 assist, altre occasioni costruite), quando in tribuna un osservatore ha corretto un giornalista: «Non è vero che questo Lecco non ha grandi individualità: Buso per la C è tanta roba...».

Velocità in progressione, cambio di ritmo palla al piede, “tir’aggiro” e una confidenza crescente con il gol (6 in 21 gare per 1.260’ in campo quest’annata), unità a una duttilità che lo rendono temibile anche su entrambe le fasce offensive (almeno 4 assist-gol nell’annata).

Si è già detto della sua cattiveria agonistica e della grinta (4 gialli questa stagione; 1 espulsione), si confermino ora anche le qualità tecniche (guardare lo stop di petto con tiro al volo del suo gol al Novara). Un attaccante già completo? Non ancora: la sfumatura al suo ritratto da calciatore che (per ora) manca è la freddezza sotto porta, l’istinto del killer. Quello che per un attaccante matura solo segnando sempre più spesso (come sta accadendo; l’annata scorsa in bluceleste 2 gol in 24 gare). Così alla fine il Lecco si ritroverà in casa un 23enne che già molte società stanno - appunto - “osservando”.

Un colpo anche di mercato: acquistato dal Sestri per poche decine di migliaia di euro, il suo cartellino vale oggi poco meno di 200mila euro (fonte: Transfertmarkt) e cosa potrà accadere al suo valore da qui alla fine della stagione, nessuno lo può prevedere. Foschi spera solo nell’effetto-volano della “confidenza col gol”. Come i tifosi.

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