«Ampio fronte pro blucelesti, ma poi nessuno vuole la B a 21 squadre»

Le riflessioni del presidente regionale del Coni, il lecchese Marco Riva: «Mi auguro che al Tar le ragioni del Lecco siano riconosciute».

Il Lecco è appeso a un filo. Però Marco Riva da Galbiate, presidente del Coni Lombardia, ieri a Milano per l’apertura dei Mondiali di scherma, non aveva grandi speranze sul fatto che il Lecco venisse riammesso già dal Consiglio federale. «Il “mood” del mondo sportivo legato al calcio è quello espresso da Gravina. Sta con il Lecco, ma pensa che non si debba più arrivare a situazioni di questo tipo a fine stagione. Bisogna avere delle procedure più snelle che non devono essere quelle che abbiamo visto e proteggano i tifosi e il merito sportivo».

Ma la questione è davvero complicata. Ed è nata male con lo spostamento dei playoff a causa del Siena, con la mancata deroga sui tempi di iscrizione e con decisioni che non si capisce perché non siano state prese. Il fenomeno del “chiudere le porte quando le vacche sono scappate dalla stalla”, è comune anche allo sport. In queste condizioni rischia di vincere l’Azzecagarbugli, e non lo sport.

«Sulla giustizia sportiva potremmo aprire diversi capitoli e la questione non posso risolverla io direttamente, purtroppo. Il sistema è fatto così, con l’ultimo organo deve valutare è il Collegio di Garanzia che è un organo tecnico ma non del Coni, come erroneamente si ritiene, che non è legato, per sua struttura, a nessuna federazione. È un organo “terzo”. Ma, detto questo, il perché ci sia è proprio per tutelare i diritti di tutti. Noi guardiamo il diritto del Lecco, ma i tifosi delle altre squadre guardano ai diritti delle altre squadre».

«Al di là della mia appartenenza, visto che ho a cuore il Lecco - aggiunge - deve essere riconosciuto il merito sportivo e si deve lavorare affinché non ci sia un altro caso del genere. Sono successe cose quanto meno “straordinarie” con il posticipo dei playoff che secondo me sarà decisivo perché tutti devono poter operare nelle stesse condizioni. Così non è stato. Il termine “perentorio” non è stato concepito come una ghigliottina, ma come una garanzia di eguaglianza per tutti. E questa cosa è oggettiva: è successo che sono stati spostati i termini dei playoff ma non quelli di iscrizione…».

Insomma, Marco Riva non sa come potrà andare a finire, ma si augura che sia lui sia il segretario generale del Coni, il lecchese Carlo Mornati, possano presto gioire per la riammissione del Lecco in serie B. «Purtroppo il Coni non può far nulla su questa faccenda. Però abbiamo tutti a cuore questa situazione. E “tifiamo” il Lecco. Come finirà non lo so. Ma mi auguro che al Tar le ragioni del Lecco siano riconosciute. Temo che la B a 21 o 22 non la voglia proprio nessuno dei vertici. Ma sembrano tutti a favore dei blucelesti».

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