Lancini via dalla Picco: «Mia seconda famiglia, è come lasciare casa»

La giocatrice lecchese di A2: «Sentivo la necessità di voler provare un’esperienza diversa»

Era nell’aria da qualche settimana, ma l’ufficialità è arrivata solo nelle ultime ore: la schiacciatrice Arianna Lancini lascia la Picco Lecco. Un’uscita non banale, quella di Lancini, simbolo del club biancorosso, che in dieci anni di Picco ha conquistato la promozione in B1, quella in A2 della passata stagione e la salvezza dell’ultimo campionato. Lancini andrà al Cbl Costa Volpino, formazione bergamasca neopromossa in Serie A2.

Lancini, che effetto le fa lasciare la Picco?

Non è stato facile prendere questa decisione. La prima volta che ho vestito la casacca biancorossa avevo 17 anni, giocavo in Prima Divisione e nell’Under 18, ora ne ho 27 e lascio la Picco in Serie A2. Per me che sono di Lecco è una sensazione strana.

Cosa l’ha spinta a fare questa scelta?

Dopo questa stagione sentivo la necessità di voler provare un’esperienza diversa. In casa Picco stanno cambiando il roster profondamente, quindi era giusto andare altrove. Costa Volpino mi ha fatto una proposta interessante e ho deciso di coglierla.

Ha già avuto modo di parlare con il suo nuovo coach Luciano Cominetti?

Non ancora, ma il Cbl mi ha fatto subito un’ottima impressione. Arrivo in una società ambiziosa e seria, ho già visitato le strutture. Darò il mio contributo per la squadra, oltre a crescere come giocatrice e come persona. Penso che Costa Volpino sia il posto giusto per questi obiettivi. Vado in un team con tante giovani e in cui sarò la giocatrice più esperta, che deve tenere insieme il gruppo; questo aspetto è molto stimolante.

Si presenta al suo nuovo club come la seconda miglior ricevitrice della Serie A2, un biglietto da visita niente male visto che era al debutto nel secondo campionato nazionale.

A inizio stagione non avevo aspettative, tutto quello che arrivava sarebbe stato qualcosa di guadagnato. Ogni partita giocata in A2 è stata una conquista. Non si è trattato di un anno facile, lo ammetto, anche perché questo campionato era nuovo per tante di noi. Ci abbiamo messo un po’ a capire l’A2, anche perché siamo state inserite in un girone non facile. È stato un anno bello, porto a casa tanti aspetti postivi.

È stato il suo miglior anno a Lecco?

Il traguardo a cui tengo di più è stata la promozione in A2 dell’anno scorso. Dopo averla conquistata, era fondamentale giocare l’A2 a Lecco e dimostrare che è un torneo in cui posso dire la mia. Sì, la promozione in A2 è sicuramente il ricordo migliore che mi porto dentro.

Cosa rappresenta per lei la maglia della Picco?

Io sono di Lecco, questo club per me è sempre stato un famiglia. In ogni partita ho sempre avuto tutti i miei amici e i miei familiari al Bione per supportarmi. La Picco è casa mia. Solo il dover dire che non mi allenerò più al Bione è qualcosa di stranissimo.

All’annuncio del suo cambio di casacca, i canali social della Picco sono stati presi d’assalto dai messaggi di affetto dei tifosi biancorossi.

Il giorno del comunicato sembrava il mio compleanno. Mi hanno scritto tantissime persone. Tifosi, giocatrici del vivaio, genitori di ragazze del settore giovanile biancorosso. Sono felicissima di aver lasciato qualcosa alle tante ragazzine che si avvicinano o già giocano a pallavolo nella mia città. Un ritorno di questo tipo a livello umano mi ha fatto tantissimo piacere.

Con ogni probabilità, o durante la stagione regolare o nella seconda fase, incontrerà la Picco da avversaria. Che effetto le fa?

Ci penserò al momento opportuno. Ora mi godo le vacanze, visto che inizieremo la preparazione il 17 agosto.

Da lecchese doc come sta vivendo le vicende della Calcio Lecco?

Non sono una grande appassionata di calcio, ma domenica scorsa ho partecipato alla festa al Rigamonti-Ceppi e in città. È stato davvero emozionante. Spero che si risolva la situazione il prima possibile per avere il Lecco in Serie B.

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