Capolavori stagionali d’Elite. Tripletta di podi masnaghesi

Scudetto per l’Under 19, seconde e terze le Under 17 e 15. Successi meritati di una società che investe sulla formazione delle ragazze.

Scudetto Under 19, argento Under 17, bronzo Under 15. È la fantastica tripletta di podi nazionali, in tutte le tre categorie Elite, centrata nel giro di un mese dal Basket Costa. Continua così l’epopea della società masnaghese che, anche dopo due anni di stop per il Covid, si conferma numero uno in Italia in campo giovanile.

«Nessuna società neanche maschile è mai riuscita a salire sempre sul podio in più categorie a distanza di sei anni consecutivi”», sottolinea il dirigente Fabrizio “Bicio” Ranieri. Il conto infatti è presto fatto. Nel 2017 due primi posti e un terzo, nel 2018 due primi e un secondo, nel 2019 un primo e due secondi, e nel 2022 come detto un primo, un secondo e un terzo.

«I due anni di pausa potevano disallinearci – continua Ranieri - e invece siamo riusciti a confermarci. Ed è un fatto eccezionale. Tutto ciò però ha un valore simbolico. Non ci viene riconosciuto un premio da nessuno: ci dicono complimenti, e poi arrangiatevi. Ma per le tre finali abbiamo speso 35mila euro. Gli sponsor? Dobbiamo dire grazie a Limonta, Bianchi Group, Elettrica Rogeno e a tutto il pool che ci sostiene. Ma a Campobasso per difficoltà logistiche non c’era quasi nessuno a vedere le finali U17».

Passiamo in rassegna i tre podi. L’U15 non aveva il talento e la fisicità di altri gruppi masnaghesi, ma ha conquistato il 3° posto. «E’ stato un campionato strano perché le ragazze erano quasi tutte alla prima finale. Ne siamo usciti bene grazie a una panchina tattica. Speriamo sia l’inizio di un ciclo».

Poi tocca all’U19. Uno squadrone stellare: scudetto stravinto. «È sempre difficile conquistare quello che tutti hanno previsto. Ma qui siamo andati oltre: vincendo il titolo con 40-50 punti di scarto. Confermando lo scudetto pre Covid, ma anche ampliando il distacco dalle altre».

Infine l’U17. Che domina (28 vittorie di fila) ma buca la finale con Roma. «Il reclutamento di Piatti, Osazuwa, Serra, Gorini e Razzoli era avvenuto giusto prima del Covid ed erano al primo vero esame. A noi si è bloccato il cervello: non eravamo pronte a una gara così vera, merito soprattutto delle avversarie».

Per la prossima stagione ? «Continueremo a lavorare per formare delle giocatrici. Peccato che vengano da noi ragazze che abitano a 700 chilometri, e invece ci sono lecchesi e comasche con qualità atletiche interessanti che vengono spinte ad andare altrove seguendo progetti illusori».

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