Sondrio: tutti assolti gli imputati a processo a seguito dell’operazione “Shiva”

L’inchiesta risale al 2013. Furono arrestate sei persone con l’accusa di riciclaggio, frode fiscale e usura. Sequestrati beni per 17,5 milioni di euro

Dopo più di 10 anni anni dagli arresti, è arrivata martedì la conclusione del lungo processo per un’inchiesta che nel 2013 aveva destato grande scalpore in provincia di Sondrio. Sono stati tutti assolti gli imputati finiti alla sbarra a seguito dell’operazione “Shiva” della Guardia di finanza. Il 9 dicembre furono arrestate sei persone con l’accusa di riciclaggio, frode fiscale e usura. Tra loro Placido Bonolini, ritenuto a capo dell’organizzazione a delinquere.

Subito dopo gli arresti, le Fiamme gialle sequestrarono 191 immobili e 140 terreni per un valore complessivo di 17,5 milioni di euro, proprietà intestate a 19 persone fisiche e a 18 società operanti nell’edilizia e nel commercio di materiale ferroso, aventi sede nelle province di Brescia, Pavia, Sondrio e in territorio francese. A questo seguirono altri sequestri.

E il Tribunale collegiale penale di Sondrio ha messo fine ieri ad uno dei processi più lunghi che si ricordino in provincia.

«Erano le 4:30 del mattino del 9 dicembre 2013 quando ricevetti la chiamata dal mio assistito, Placido Bonolini, che mi chiedeva di andare subito a casa sua perché la Guardia di finanza aveva fatto un blitz per arrestarlo - racconta l’avvocato Francesco Romualdi, che ha sempre assistito la presunta “mente” dell’organizzazione negli ultimi dieci anni -. Prima delle 5 ero già da lui e rimasi impressionato dallo schieramento dei militari della Gdf che avevano letteralmente cinturato, con un accerchiamento militare, l’abitazione di Bonolini per evitare che potesse scappare. E tutto ebbe così inizio: l’arresto di 6 persone, la denuncia di altre 21 ed il sequestro di tutti i beni mobili ed immobili delle 27 persone coinvolte a vario titolo, per un totale, alla fine, di 250 milioni di euro. L’accusa arrivata a processo era di associazione a delinquere transnazionale finalizzata alle frodi fiscali, all’emissione di false fatture ed al riciclaggio. Sono serviti quasi 11 anni, dopo un’indagine lunghissima e un processo cominciato nel 2017, per mettere la parola fine: il tribunale collegiale penale, presidente la dottoressa Valentina Rattazzo, a latere i giudici Francesca Palladini e Giulia Estorelli, ha chiuso prosciogliendo tutti e disponendo la restituzione di tutto quanto in sequestro».

Il pubblico ministero, Stefano Latorre, aveva chiesto la condanna a 5 anni per Bonolini; a 5 anni anche per Lazzarini Fabio, considerato un altro organizzatore dell’associazione, difeso dall’avvocato Giuseppe Romualdi; e a 3 anni per Carlo Agosti, anch’egli ritenuto uno dei promotori, difeso dall’avvocato Tiziana Bettega. I giudici invece li hanno assolti. Per tutti gli altri, tra cui l’imprenditore vinicolo Dino Lauro, difeso dall’avvocato Stefano Di Pasquale, anche il Pm, all’esito dell’istruttoria, non aveva chiesto alcuna condanna. Le motivazioni della sentenza verranno depositare entro 90 giorni.

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