Morì nell’elicottero caduto. Ora recuperati i rottami

Inchiesta Nell’incidente a fine ottobre perse la vita la pilota Naomi Maiolani Lavorava per l’Elitellina. La carcassa del velivolo verrà sottoposta a perizia

Sono stati recuperati nei giorni scorsi dai Vigili del fuoco, i resti dell’elicottero precipitato il 27 ottobre scorso al confine tra le province di Massa Carrara e La Spezia, causando la morte della pilota 28enne Naomi Maiolani, originaria di Faenza ma da qualche tempo residente nel Sondriese perché lavorava per l’Elitellina, la società proprietaria del velivolo.

I rottami dell’elicottero, recuperati dopo quasi due mesi grazie all’intervento dell’elicottero Drago dei Vigili del fuoco, sono stati successivamente trasportati a una struttura affiliata alla Procura di Massa per ulteriori indagini volte a determinare le cause dell’incidente.

Le operazioni

Un esperto nominato dalla Procura della Repubblica, insieme alla polizia, ai carabinieri e alla polizia municipale di Carrara, era presente sul luogo dell’incidente durante le operazioni di recupero dei resti.

Il velivolo, pilotato dalla giovane romagnola, unica persona a bordo, era partito da Oristano, in Sardegna, per poi fare scalo all’Elba per il rifornimento del carburante: diretto a Sondrio, dove ha sede l’azienda proprietaria dell’elicottero, si era poi schiantato sulle colline carrarine, fra i piccoli borghi di Fontia, in provincia di Massa Carrara, e Luni, in quella di La Spezia. Secondo una testimonianza, prima dell’impatto, sarebbe avvenuta un’esplosione.

I soccorritori si erano messi subito alla ricerca di Noemi Maiolani, anche se le speranze di trovarla viva erano nulle; poi il suo corpo era stato rinvenuto sotto i rottami dell’elicottero, un Écureuil B3, una volta che erano state spente le fiamme che lo avvolgevano.

Accertamenti

Con gli accertamenti sui resti del velivolo che verranno ora effettuati, si potrà finalmente chiarire cosa abbia provocato lo schianto. All’indomani dell’incidente si era ipotizzato che a causare il drammatico incidente potesse essere stata la scarsa visibilità, visto che in quella zona poche ore prima c’era stato un temporale. In questa direzione le dichiarazioni di alcuni abitanti di Casano di Ortonovo, altro piccolo abitato sul versante spezzino, che sostengono di aver visto l’elicottero girare nella zona nel tentativo di uscire da un banco di nebbia formatosi dopo la pioggia delle 12.30.

Sulla causa del drammatico schianto indaga anche l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, che subito dopo l’incidente ha aperto un’inchiesta parallela che potrà avvalersi anche delle risultanze degli accertamenti che ora verranno effettuati sull’elicottero di Elitellina.

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