Lupi e orsi, come comportarsi in caso di incontro ravvicinato?

Un incontro lungo e molto interessante nella sala Pilati della sede del Gruppo Volontari per la Protezione Civile e l’Antincendio boschivo di Sondrio, promosso dall’associazione Cinofila Amici di Ciro per fare il punto su un tema molto sentito in provincia di Sondrio

Come comportarsi in caso di incontro ravvicinato con i grandi predatori, ma anche comprendere la reale pericolosità di lupi e orsi. Un incontro lungo e molto interessante quello che si è svolto venerdì sera nella sala Pilati della sede del Gruppo Volontari per la Protezione Civile e l’Antincendio boschivo di Sondrio, promosso dall’associazione Cinofila Amici di Ciro. I grandi predatori sono un argomento che ha tenuto banco negli ultimi tempi anche in provincia di Sondrio, con diverse predazioni dei lupi in Valtellina e Valchiavenna. Prendendo atto della loro presenza ormai stabile su tutto l’arco alpino, quello che si chiede un soccorritore professionista o volontario è cosa bisogna fare in caso di incontro con un grande predatore durante un’operazione di ricerca o soccorso. Per un soccorritore è infatti fondamentale essere consapevole di quello che gli accade durante la propria attività sul territorio.

Nel corso della serata, che ha visto la presenza del relatore Mauro Belardi, uno dei massimi esperti in questo campo, biologo ed esperto di sviluppo di progetti di conservazione dei grandi carnivori, sono stati sfatati anche tanti falsi miti riguardo questo tema. Tra il pubblico erano presenti numerosi enti e associazioni di soccorso della nostra provincia. «Il lupo rispetto all’orso è oggetto di incomprensioni e polemiche – ha spiegato Belardi -. Alcuni di questi problemi sono dovuti a persone che si professano esperte su questo argomento, ma in realtà non lo sono. Noi siamo convinti che il lupo sia un animale legato esclusivamente alla montagna e alla foresta, ma non è corretto affermare questo. L’idea generale che abbiamo del lupo è sbagliata». Come ha evidenziato il biologo il lupo è un animale che si è insediato un po’ ovunque da noi: «Non è una specie selvaggia che vive nelle foreste, ma vive dappertutto, in pianura, in fondovalle e in montagna. Discorso differente per l’orso, che è un animale molto più legato alla foresta».

Il relatore ha sottolineato che il lupo è un cane di media taglia, molto forte e con un morso potente, ma quasi sempre timoroso dell’uomo. In Italia ne sono stimati 3.300. I dati dicono che ci sono mediamente 3 vittime umane ogni 10 anni al mondo uccise da questo predatore, ma ci sono diversi incidenti minori. In Italia è stato stimato che ci sono 2 morti e circa 50.000 aggressioni ogni anno da cane domestico.

Sono stati poi analizzati anche gli incidenti orso-uomo. «Al mondo ci sono centinaia di incidenti di questo tipo, quelli letali sono rari. Non si tratta di predazioni, ma di situazioni di difesa o scontri fortuiti»: ha spiegato il relatore dell’incontro. In Italia sono stati segnalati 7 incidenti orso-uomo, uno letale in Trentino, dove a perdere la vita era stato il runner ventiseienne Andrea Papi. Uno dei comportamenti tipici dell’orso è il “falso attacco”, che viene messo in atto quando si sentono disturbati da qualcuno o per difendere il proprio cucciolo: l’orso fa una carica verso la persona, ma si ferma a breve distanza senza entrare in contatto. Secondo Belardi non esiste un decalogo definito su come comportarsi quando ci si imbatte in un incontro con un grande predatore: «Non ci sono precauzioni specifiche, non bisogna fare altre cose in quei momenti. È importante essere sempre molto presenti e capire che si ha di fronte un animale selvatico, che tendenzialmente non ha nulla contro le persone. È fondamentale non fare gesti inconsulti. Penso che con lupi e orsi alla fine bisogna tenere gli stessi comportamenti che si tengono normalmente con il resto della fauna selvatica».

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