«Lavorare per i giovani, con i giovani», il convegno promosso da Valtellina Lavoro

Lavorare sui giovani, per i giovani, con i giovani. È questo, in sintesi, l’obiettivo che ha animato “Intrecciare culture. Generazione Z e il futuro del mondo del lavoro”, il convegno promosso da Valtellina Lavoro nel pomeriggio di oggi, venerdì 19 aprile.

Nella splendida cornice della sala concerti di Villa Quadrio, sede della Biblioteca “Pio Rajna” di Sondrio, diversi sono stati gli interventi di grande spessore che hanno permesso di porre l’attenzione su un argomento di grandissima attualità, ovvero il rapporto dei ragazzi con il tema dell’occupazione.

«Il mio sogno – le parole di Valerie Schena Ehrenberger, ceo di Valtellina Lavoro e promotrice dell’iniziativa – è davvero quello di intrecciare culture, mettendo insieme i giovani con il mondo del lavoro. Mi dà fastidio la retorica comune secondo cui i ragazzi non hanno voglia di fare: evidentemente li conosciamo poco e non li ascoltiamo a sufficienza».

Testimonianza diretta di un impegno in questa direzione è stata quella di Angelo Moscatelli, direttore delle risorse umane di Iperal. 53 punti vendita in tutta Lombardia, oltre 4.200 dipendenti per una realtà in continua crescita, con quasi quattrocento assunzioni in più ogni anno: sono cifre importanti, che danno l’idea delle grandi sfide che riguardano il gruppo di supermercati leader sul territorio.

«Dopo il periodo Covid – ha spiegato Moscatelli – abbiamo subito un contraccolpo forte in tema di recruitment: oltre al calo demografico, particolarmente evidente, c’è da constatare la venuta meno dei dogmi tradizionali legati al lavoro. I giovani sono molto più flessibili, vedono il lavoro in maniera dinamica: cambiare, per loro, è motivo di crescita e di stimolo».

Francesca Della Vedova, responsabile Formazione e Sviluppo di Iperal, ha proseguito il focus, ricordando i passi concreti compiuti dall’azienda. «Abbiamo incontrato i nostri collaboratori, con loro ci siamo confrontati e sono emerse varie tematiche da approfondire. A partire dall’attenzione massima che le giovani generazioni danno alle cosiddette soft skills e alla necessità dei feedback».

All’incontro è intervenuta anche Ilaria Vigorelli, presidente della Fondazione Marco Vigorelli, che ha posto l’accento sul fatto che «un’economia che si fa prendere troppo dall’efficienza dimenticando la logica dell’umanesimo alla fine perde di consistenza e di valore».

Tre sono le parole chiave per Vigorelli, alla luce di quanto si vede oggi nel rapporto generazione Z e lavoro. «Serve una causa, cioè un orizzonte di senso, ma serve anche un processo di coaching: tutti quanti abbiamo desiderio di essere promossi in quanto portatori di novità». E, per finire, «è necessaria la costanza nel formare, nell’educare, nel chiedere e nell’esigere».

A concludere il pomeriggio di confronto, grazie alla collaborazione con l’Orchestra Antonio Vivaldi, l’esecuzione al pianoforte di Philipp Lynov, 25 anni, primo premio della V edizione dell’International Piano Competition Takamatsu 2023.

© RIPRODUZIONE RISERVATA