La biblioteca di Sondrio rinata a nuova vita

Ci sono voluti nove mesi di interventi scrupolosi e delicati, così come pregiata è la storica villa Quadrio che ospita il servizio, per rifare gli impianti e rivedere gli spazi, ma alla fine il risultato premia gli sforzi

Biblioteca di Sondrio, rinata a nuova vita. Ci sono voluti nove mesi di interventi scrupolosi e delicati, così come pregiata è la storica villa Quadrio che ospita il servizio, per rifare gli impianti e rivedere, in parte, l’organizzazione spaziale, ma alla fine il risultato è di quelli che premiano gli sforzi. E gratificano gli occhi. E’ la nuova illuminazione che accoglie inquadrando pareti e soffitti a decorazioni policrome, tra gli altri interventi effettuati, ad attirare immediatamente l’attenzione di chi varca la soglia di via IV Novembre e non trova più l’ambiente ben più austero e cupo di una volta.

Dopo le opere di cantiere e 415mila euro di investimenti, coperti in larga parte con fondi regionali (360mila euro) e per la restante parte dal bilancio di palazzo pretorio, Villa Quadrio si mostra al pubblico con un aspetto più leggiadro come hanno già notato ed apprezzato i frequentatori abituali. Ieri il debutto ufficiale della nuova veste è stato accompagnato dagli assessori comunali Marcella Fratta (Cultura e Istruzione) e Simone Del Marco (Lavori pubblici), insieme al direttore della biblioteca Adriano Stiglitz, alla restauratrice Letizia Greppi sotto il cui occhio esperto e vigile sono stati eseguiti i lavori e al progettista della parte architettonica, Stefano Viganò.

«Vogliamo celebrare i lavori che sono stati fatti per valorizzare ulteriormente la nostra biblioteca - ha detto Fratta - di cui nel 2022 abbiamo festeggiato i 160 anni. Le opere sono nate da una sollecitazione della Società storica valtellinese che aveva necessità di un ingresso indipendente. La Società storica è, in fondo, la prima destinataria di questo edificio che è stato donato al Comune di Sondrio proprio con il vincolo che potesse trovarvi sede. E dunque abbiamo voluto rispondere a questi bisogni». Al momento della richiesta da parte della Società storica però i fondi non c’erano: l’amministrazione li ha reperiti attraverso un bando regionale per la valorizzazione del patrimonio pubblico lombardo a fini culturali con un progetto risultato decimo su più di 300 richieste. «Non abbiamo voluto limitarci ad un intervento strutturale per l’apertura di una porta in più – aggiunge Fratta -, ma abbiamo voluto ottimizzare l’intervento prevedendo il rifacimento dell’illuminazione e di tutto il resto. La biblioteca è stata valorizzata per tutto quello che si può vedere meglio, soprattutto le pareti affrescate e poi abbiamo recuperato un bellissimo spazio al secondo piano: una sala luminosa che potrà ospitare più persone, a tutto vantaggio dei fruitori».

Oltre al recupero dell’ingresso indipendente per gli spazi della Società storica, trasferita a piano terra, e al rifacimento dell’illuminazione al led, la riqualificazione della biblioteca ha contemplato il rifacimento dell’impianto anti intrusione e antincendio, l’installazione di postazioni pc per ipovendenti nell’emeroteca, l’eliminazione del “catafalco” al secondo piano e uno studio attento sullo stato di conservazione dei dipinti di pregio dei soffitti. «Indagini - spiega l’assessore Del Marco - che ci hanno consentito di capire le criticità, base di partenza per programmare i prossimi interventi su questa struttura che è un vero e proprio gioiello e come tale merita di essere preservato e valorizzato. Cosa che intendiamo fare». Quanto allo specifico dei lavori Del Marco è molto soddisfatto: «Il lucernario al secondo piano ha dato un nuovo volto alla sala, così come l’illuminazione: funzionale e bella».

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