Il Covid riparte, già 854 positivi
Ricoverati in 28

Numeri in crescita Al Morelli erano solo 11, più 150%. Rebucci: «Non ci aspettavamo un’impennata cosi presto La situazione resta critica, serve molta prudenza»

Si conferma, quella che volge al termine, una settimana ad alto impatto Covid, con un numero di nuovi positivi pari a 854, da lunedì a ieri, contro i 502 dello stesso periodo della scorsa settimana, con un numero di persone in isolamento che sfiora, ormai, i mille (954, per la precisione), e con un incremento del 150% dei ricoveri sulla settimana precedente.

Anche sessantenni in corsia

Emblematico al riguardo il dato fornito da Asst Valtellina e Alto Lario, che ieri indicava in 28 i pazienti Covid ricoverati al Morelli contro gli 11 della settimana scorsa. Un aumento che era atteso sì, ma solo intorno alla fine di ottobre, non prima. Tenuto conto che si era assistito ad un progressivo sgonfiamento della pressione Covid sui reparti dell’ospedale sondalino, dove, a fine agosto, si contavano 27 ricoverati, scesi al minimo del periodo a 1 proprio la scorsa settimana. Invece la tregua è durata lo spazio di pochi giorni.

«L’allentamento delle regole non ha aiutato, ed i contagi sono aumentati - osserva Chiara Rebucci, responsabile del reparto Covid del Morelli di Sondalo -. Non ci aspettavamo questo incremento, non in questi giorni e non in tali dimensioni, con i ricoveri saliti, addirittura, del 150%. I nostri pazienti sono soprattutto anziani e malati oncologici, ma ricoveriamo anche sessantenni senza particolari patologie. Restano fortunatamente pochi sul totale dei contagi, i casi molto gravi e nella stragrande maggioranza chi risulta positivo presenta forme lievi della malattia, ma il rischio è alto per le persone fragili, che devono essere, comunque, protette. Non è ancora finita - conclude la dottoressa Rebucci, in prima fila, contro il Covid, da due anni e mezzo - e non possiamo fare previsioni sull’evoluzione per i prossimi mesi, per cui consigliamo la massima prudenza a tutela delle persone che già si trovano in una condizione di fragilità».

E che continuano a restare esposte a queste ondate di contagio, che vanno e vengono, senza soluzione di continuità. Perché ricordiamo che anche l’estate appena trascorsa non ha avuto nulla a che vedere con quella dello scorso anno, quando il Covid aveva temporaneamente mollato la presa. Basti dire che, nel mese di luglio «il più critico - osservano da Asst -, abbiamo registrato 337 ricoveri, scesi a 176 in agosto e a 155 in settembre, ma con un’impennata registrat ancora in questi ultimi giorni».

Sessantamila dall’inizio

Da domenica scorsa per la precisione, i pazienti ricoverati a Sondalo sono stati 51, di cui 30 già dimessi, mentre per due donne non c’è stato nulla da fare. E oltretutto ai 28 pazienti Covid del Morelli, se ne debbono aggiungere pure altri che non necessitando di assistenza medica specifica ad esempio per la respirazione, vengono isolati e curati nei reparti degli ospedali in cui già si trovano perché affetti da altre patologie.

L’orizzonte in poche parole resta a tinte fosche anche perché i contagi continuano ad aumentare. Siamo passati dai 676 casi attivi di sabato scorso, ai 954 di mercoledì, dati che ovvio sono destinati ad aumentare visti i nuovi positivi di questi ultimissimi giorni. In aumento anche la positività sui sette giorni, passata da quota 108 di martedì a 124 di mercoledì, mentre crescono, ma molto meno, i guariti, pari a 63 martedì e a 68 mercoledì.

Sfiorano, ormai i 60mila i contagiati da inizio pandemia, 59.759, ieri con un dato di positività maggiore da noi 218 nuovi casi rispetto a province più popolate come Lodi, ferma a 139, o Cremona, che non va oltre i 168.

Salita, ieri, a 590 anche l’incidenza dei nuovi casi nei sette giorni per 100mila abitanti, in provincia di Sondrio, la più alta, in assoluto, della Lombardia, anche se ci distanziamo dalle quattro province più colpite, cioè Vicenza, a 722 casi, Trento, 668, Bolzano, 660, Belluno, 639.

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