Il bypass del Ruinon e la variante Tartano-Sondrio nel contratto di programma Regione-Ministero

Realizzazione del bypass sulla frana del Ruinon, sulla statale 300 del Gavia, in Valfurva, e riprogettazione della variante Tartano-Sondrio della statale 38. Queste le due opere viarie relative alla provincia di Sondrio inserite nel Contratto di programma di Anas e del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti

Realizzazione del bypass sulla frana del Ruinon, sulla statale 300 del Gavia, in Valfurva, e riprogettazione della variante Tartano-Sondrio della statale 38.

Queste le due opere viarie relative alla provincia di Sondrio inserite nel Contratto di programma di Anas e del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, presentato a Palazzo Lombardia da Attilio Fontana, governatore regionale, da Claudia Maria Terzi, assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti, e dal sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri.

Opere di nodale importanza per la provincia di Sondrio, in quanto, la prima, va a sanare una situazione di potenziale pericolo per il transito a ridosso della frana del Ruinon, in Valfurva, che tanto filo da torcere ha dato negli anni scorsi, pre pandemici, alle popolazioni della zona e a coloro che raggiungono, regolarmente, Santa Caterina Valfurva per soggiorno e per la pratica dello sci, mentre la seconda va a snellire e a rendere più fluido e sicuro il transito in ingresso e in uscita dalla Valtellina completando il lavoro di rinnovo e di ampliamento della rete viaria iniziato pochi anni fa con la realizzazione della nuova variante alla Statale 38 fra Colico e il Tartano. Variante inaugurata, ricordiamolo, il 28 e 29 ottobre 2018.

Oggi, a quasi sei anni da quella data fatidica e tanto attesa, ecco tornare in auge il vecchio progetto di prosecuzione della nuova 38 fino a Sondrio che, però, andrà rivisto alla luce dei nuovi costi e delle nuove normative.

«Fondamentale è il fatto che la variante sia stata inserita nel Contratto di programma - il commento di Massimo Sertori, assessore regionale alla Montagna -, perché anche se siamo ancora in una fase di progettazione, anzi, di revisione del progetto, di riprogettazione, è importante che si riparta subito, perché l’opera è strategica, prioritaria per la Valtellina. Siamo arrivati al Tartano e, ora, occorre arrivare fino a Sondrio, al capoluogo, una città di 22mila abitanti che deve essere collegata al resto del mondo con una strada a grande percorrenza, sicura e funzionale. Ovvio, si tratterà di aprire una discussione sul territorio per capire come sostenere anche finanziariamente l’intervento al netto dei fondi che verranno appostati dallo Stato».

Al riguardo, Sertori, una ricetta già ce l’ha, perché per lui la strada potrebbe essere quella di allocare su questo capitolo parte delle risorse provenienti dalle dighe.

«Noi ricaviamo 40 milioni di canoni annui dal sistema dighe, contro i 17-18 milioni di qualche anno fa - osserva Sertori -, per cui penso che una parte di queste provvidenze potremmo destinarle al rinnovo e all’efficientamento della nostra viabilità. Migliorie sono già in corso, in fase pre olimpica, fra sistemazione dello snodo della Sassella, tangenziale di Sondrio, tangenziale di Tirano, e l’eliminazione dei passaggi a livello, però, noi dobbiamo guardare avanti e fare di più. Pensare ad una rete viaria moderna che arrivi fino a Sondrio».

Su questo capitolo non ci sono ancora cifre assegnate proprio perché siamo in fase progettuale, mentre il costo dell’intervento sul Ruinon è di 157 milioni di euro di 100mila già assegnati e i restanti da reperire. Si tratta di effettuare un by pass viario sulla provinciale 39 di tre chilometri con innesto all’altezza del Sobretta a Santa Caterina ed uscita a Sant’Antonio.

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