Attacco contro Brigata ebraica il 25 aprile a Milano: i City Angels sondriesi testimoni degli scontri

Ringraziamenti dal prefetto di Milano Claudio Sgaraglia «per il preziosissimo lavoro svolto. Sempre preciso, con grande senso di responsabilità ed entusiasmo», parole di encomio su Instagram dal leader di Azione Carlo Calenda «per aver scortato il corteo con grande professionalità» e citazione sul The Times of Israel per i baschi azzurri «che potevano fare poco, ma hanno fatto molto».

City angels protagonisti, loro malgrado, giovedì a Milano durante il corteo del 25 aprile e tra loro anche i 6 volontari sondriesi, tre uomini e tre donne, capeggiati da Angelo Violante che hanno conquistato la ribalta mediatica con i video girati online in cui si vede mentre cercano di contenere la protesta di alcuni ragazzi. Tra i più attivi nel provare a tenere sotto controllo la situazione proprio Violante.

Gli uomini dell’associazione fondata da Mario Furlan, anch’esso presente insieme alla sessantina di colleghi, avevano il compito di scortare la Brigata ebraica durante la manifestazione. Un cordone di sicurezza quanto mai opportuno visto quanto accaduto in piazza Duomo. I City angels si sono infatti trovati al centro dei tafferugli e degli scontri provocati da un gruppo di giovani di origini non italiane in piazza per manifestare a favore della Palestina. «Tutto è andato bene fino a quando siamo arrivati dalle parti del Duomo - racconta il responsabile sondriese dei City angels partiti dal capoluogo alle 9,40 e tornati alle 20,40 per fare il servizio d’ordine -. Non appena siamo entrati nel corridoio per immetterci sulla piazza sono arrivati alcuni ragazzi, una decina, che hanno cominciato ad insultare e a lanciare bandiere e bastoni. Abbiamo visto girare anche un coltello. Dal canto nostro abbiamo cercato di tutelare la Brigata, parlando con i ragazzi per convincerli a smettere senza usare la forza per contenerli. Poi sono intervenuti gli uomini della Digos e del Reparto mobile». Nei tafferugli un paio di volontari dei City angels sono stati feriti, «fortunatamente nessuno dei nostri» dice Violante scosso per quanto accaduto. «Non abbiamo mai avuto paura - aggiunge -, ma certo abbiamo assistito a scene decisamente non edificanti. Il 25 aprile è una festa che dovrebbe appartenere a tutti».

«Anche quest’anno siamo stati al fianco della Brigata ebraica, che partecipò attivamente alla lotta di liberazione dal nazifascismo, per proteggerla – ha ricordato Furlan -. È assurdo che proprio gli ebrei, che sono stati le prime vittime del nazifascismo, siano stati contestati. Noi abbiamo fatto il possibile: abbiamo preso bastonate, ma evitato il peggio».

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