Tragedia di Bema, Ghizlane era in gita con la famiglia

Prima di lei avevano “volato” le nipoti. La caduta a venti metri dall’arrivo della prima stazione del Fly Emotion

Una morte assurda. Una giornata di puro divertimento e relax trasformata in tragedia. È caduto il mondo addosso ieri pomeriggio ai famigliari di Ghizlane Moutahir, la donna che ha perso la vita precipitando con il Fly Emotion, l’aerofune che collega Albaredo per San Marco e Bema.

La zona in cui è accaduto l’incidente mortale è nel territorio comunale di Bema, a 20 metri dalla fine della corsa dell’attrattività, nei boschi lungo la vecchia strada per Bema, a circa 500 metri di distanza da dove inizia il paese. La strada è stata sbarrata dai Vigili del Fuoco. Nonostante la tragedia si sia consumata in tarda mattinata, era ancora sospeso in aria nel pomeriggio il carrello da cui la 41enne è caduta.

La disperazione dei parenti

Urla strazianti da parte dei familiari sopraggiunti sul posto, la madre è stata colta da una crisi nervosa quando il corpo della figlia è stato caricato a bordo del furgone delle onoranze funebri. Il corpo di Moutahir è stato portato via intorno alle 15.10, tre ore dopo la sua morte. Affranti anche i ragazzi che fanno parte del personale del Fly Emotion, che si sono ritrovati ad assistere a una scena che non avrebbero mai voluto vedere.

Ancora più sconcerto per chi ha tentato di salvare la donna, una volta accortosi che qualcosa non stava andando per il verso giusto, agganciando la bicicletta alla fune e arrivando a un paio di metri di distanza dal carrello, poi però la 41enne è finita fuori dall’imbrago ed è andata a schiantarsi a un’altezza di 20 metri, morendo sul colpo.

Operatori senza parole

Sono rimasti tutti senza parole e scioccati i ragazzi che erano al lavoro. In tutti questi anni non era mai successo un incidente, l’impianto ha sempre garantito la massima sicurezza. Questa volta, invece, qualcosa è andato storto e l’epilogo è stato il peggiore possibile.

Prima del drammatico volo di Mouthair erano state le sue due nipoti a provare l’ebrezza di lanciarsi nel vuoto, compiendo il volo in coppia. Poi sarebbe toccato il turno anche agli altri parenti della sfortunata donna, che invece hanno dovuto raggiungere quel punto non volando, ma in macchina, trovandosi di fronte al fatto compiuto. Un dolore troppo grande da sopportare in una giornata che doveva essere di divertimento e spensieratezza.

Sul posto dell’accaduto è arrivato anche il sindaco di Bema, Marco Sutti, rimasto incredulo e senza parole per la notizia ricevuta. I famigliari della vittima poi si sono avvicinati alla stazione di arrivo di Bema e hanno lasciato i dati richiesti dal personale dell’impianto di aerofune.

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