Coam, sessant’anni di intuizioni vincenti
e scelte sostenibili

Morbegno Compleanno per l’azienda conserviera. Anna e Luca Gusmeroli guidano l’azienda di famiglia. Con il salmone Scandia il salto di qualità negli anni 70

Compie 60 anni Coam azienda conserviera di Morbegno. Nel gennaio del 1964, Luciano Gusmeroli, forte di una lunga esperienza nel mondo delle conserve, decide di dedicarsi con impegno e passione allo studio e alla lavorazione dei pregiati funghi porcini della Valtellina.

E da allora di strada ne ha fatta la realtà imprenditoriale morbegnese oggi guidata dai fratelli Anna e Luca Gusmeroli, seconda generazione di un’azienda familiare cresciuta nel tempo: oggi conta 70 dipendenti fra la sede di Morbegno e l’appendice di Milano, fattura circa 10 milioni di euro all’anno e per il futuro punta sul concetto di sostenibilità.

Sostenibilità

«Il nostro obiettivo - garantisce Anna Gusmeroli - è valorizzare sempre più il nostro prodotto di punta che è il salmone selvaggio, pescato allo stato libero e non allevato, che attualmente da maggiori garanzie di sostenibilità e qualità. Sostenibilità del prodotto quindi, ma anche dell’azienda: abbiamo avviato l’installazione e vorremmo dotare interamente la struttura di pannelli fotovoltaici con una graduale conversione verso la sostenibilità come stile di lavoro e stile di vita».

Tradizione

Innovazione sì, ma anche storia e tradizione per Coam che nasce a Morbegno, zona particolarmente ricca di tradizioni culinarie e antichi saperi ai quali la famiglia Gusmeroli ha sempre voluto mantenere fede, anche all’interno del suo business.

«Parliamo di una saggezza fatta di maestria artigiana, rispetto della terra e del prodotto, dell’ambiente circostante e, ovviamente, di tutti coloro che concorrono alla realizzazione delle specialità alimentari lavorate da Coam». Sessant’anni fa avvia la sua attività Coam, acronimo di Conserve alimentari Morbegno. Il consenso fra i consumatori è immediato, e in breve le lavorazioni si allargano alle migliori materie prime vegetali italiane, attentamente selezionate e raccolte al giusto periodo di maturazione, lavorate fresche e conservate solo in nobile olio d’oliva. Ma è nel 1975 che l’azienda, grazie a un’intuizione di mercato, dà il via alla lavorazione in Italia dell’allora sconosciuto salmone selvaggio.

Scommessa vinta

Ed è lo stesso Luciano Gusmeroli a comprendere come un prodotto che si affacciava allora sulle tavole degli italiani potesse diventare una prelibatezza assolutamente speciale. Il successo del salmone selvaggio Scandia è immediato.

Una materia prima preziosa, pescata ancora oggi all’amo nelle fredde acque dell’Oceano del Nord-Est Pacifico. Lavorato da Scandia interamente in Italia da maestri affumicatori, che, sin dagli anni 70, hanno saputo affinare le proprie abilità nel filettare e salare a mano il salmone e affumicarlo “appeso”, secondo l’antica arte dei popoli d’Alaska. Nel 2021 Coam diventa marchio storico. Un importante traguardo emblema di un impegno costante e un grande sforzo imprenditoriale.

A contraddistinguere l’azienda è poi l’innato sguardo al futuro, anche nel campo della conservazione e del confezionamento del prodotto attraverso il quale fu in grado di divenire la prima azienda in Europa a introdurre il confezionamento in atmosfera protettiva dei prodotti ittici e ad approfondire lo sviluppo di nuovi prodotti, quali il pesce crudo, i cotti a vapore, i marinati e la bresaola di tonno.

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