“Immagini allo specchio, come cambiano i valori”, un’analisi sulle conseguenze della tecnologia

La tecnologia di oggi è senza alcun dubbio uno dei risultati più evidenti della corsa al progresso che l’umanità ha intrapreso nel corso degli ultimi secoli della sua storia. I risultati delle nuove tecnologie in campo medico, nella comunicazione, nella ricerca e nella produzione ci hanno permesso di raggiungere aspettative di vita e benessere prima impensabili, accrescendo il nostro valore individuale, consentendoci di accedere a più informazioni, di conoscere meglio il mondo che ci circonda e di poter fruire di maggiori risorse per una miglior qualità di vita; eppure questa è solo una delle due facce della medaglia . Perché se la tecnologia ci ha connessi l’un l’altro, contemporaneamente ci ha anche isolati , aiutandoci ci ha resi dipendenti , talvolta schiavi dei suoi strumenti, senza i quali ci sentiamo smarriti, incapaci di sopperire da soli a ciò che ci offre : se prima era normale saper usare una mappa oppure contare unicamente sulle indicazioni stradali per orientarsi, oggi non ce n’è più bisogno, perché abbiamo mappe satellitari sui nostri telefoni e integrate su molte automobili. Non dovendo più ricorrere al nostro orientamento per arrivare a destinazione, non alleniamo più questa forma di consapevolezza, fino a perderla completamente. Così la calcolatrice sostituisce la nostra capacità di calcolo, internet prende il posto della nostra memoria individuale e i social network diventano il nuovo canale per le interazioni sociali, distanti, falsate e artefatte.

“Immagini nello specchio, come cambiano i valori”, pubblicato dal gruppo Albatros Il Filo, non ha la pretesa di essere un trattato sulla tecnologia in generale, argomento fin troppo vasto e specialistico per poter essere approfondito in una singola opera, ma prende in analisi quei cambiamenti sociali che Paolo Chanel ha saputo osservare e individuare nei ragazzi di oggi, molto diversi dai loro coetanei delle passate generazioni . L’autore ci offre il suo punto di vista personale, dunque condivisibile od opinabile, come egli stesso afferma nella prefazione della sua opera, e proprio per questo risulta interessante e stimolante: non è un’analisi svolta negli sterili termini dell’autorità scientifica sull’argomento, che non ammette discussione né pareri contrastanti, al contrario; si tratta di un’opera immediatamente comprensibile , scritta con tono al contempo ironico e serio , velato ogni tanto da una punta di nostalgia che però non prende mai il sopravvento.

È proprio la voce dell’autore a rendere scorrevole la lettura di una riflessione tanto importante che probabilmente ognuno ha affrontato personalmente o con altri interlocutori almeno una volta: come ci sta cambiando la tecnologia? Perché che ci sia stato un cambiamento rapido e sostanziale nella nostra personalità è evidente, soprattutto paragonando i ragazzi di oggi con quelli di ieri, è però difficile individuare in cosa consista effettivamente questo cambiamento , quali e quanti aspetti della nostra individualità siano stati soppressi o nutriti per adattarsi ai nuovi strumenti che il progresso ci ha offerto e reso accessibili.

Paolo Chanel prende in esame proprio quest’aspetto dell’argomento, descrivendo gli archetipi dei nuovi ragazzi che lui stesso, vantando un occhio molto attento ai dettagli, ha potuto osservare nella realtà odierna, mettendoli a confronto con i giovani della sua generazione per evidenziare come molti dei valori che fino a tempi recentissimi venivano tramandati e custoditi con cura, oggi siano venuti meno, sostituiti dall’immediatezza offerta dalle nuove tecnologie.

“I nostri tempi stanno forgiando un esercito di ragazzi viziati, cresciuti principalmente in famiglie ricche, che non sono in grado di comprendere l’esatto valore del denaro e quale discriminante questo costituisce nelle scelte di vita, ma che sono soprattutto protagonisti di un sistema comportamentale basato su atteggiamenti superbi e altezzosi”, spiega l’autore, analizzando i comportamenti di quei giovani che oggi sembrano essere vittime inconsapevoli dell’innovazione tecnologica, del mercato e dei media, tanto assoggettati alla realtà che gli viene offerta da non riuscire a farne a meno o cercare alternative. Naturalmente Paolo Chanel non fa di tutta l’erba un fascio, sottolineando che quest’insieme non comprende tutti i ragazzi: “Purtroppo per loro, ma fortunatamente per il resto dei giovani, non hanno la consapevolezza che valori come Amicizia e Amore non sono in vendita e, qualora lo fossero, sarebbero certamente di durata assai limitata e di dubbia lealtà”.

L’autore si concentra molto sui cambiamenti delle interazioni tra ragazzi e ragazze , individuando un ribaltamento dei ruoli e uno smarrimento generale delle linee di condotta che a lungo erano rimaste inalterate e che l’avvento della società contemporanea e dei suoi strumenti ha rivoluzionato.

È scontato sottolineare come sia difficile, soprattutto per i giovani, privarsi troppo a lungo di dare uno sguardo allo schermo del cellulare, per controllare eventuali notifiche e rispondere all’occorrenza; come la promessa della fama accessibile per tutti , offerta dai canali social e dalle reti televisive con i loro talent show e reality, sia una trappola in cui alcuni ragazzi sono portati a cadere, consumando e appiattendo il loro talento nell’aspirazione di renderlo commerciale, condivisibile dalla massa, perdendo di fatto una personalità propria e abbracciando il giudizio collettivo. Lo smarrimento dei valori non è un processo consapevole e di questo non dovrebbero essere incolpati i giovani, ma è un processo inevitabile quando l’individualità viene sepolta sotto un infinità quantità di stimoli, informazioni e interazioni difficili da catalogare e discernere quali siano giuste e quali sbagliate; sarebbe forse più utile cercare di comprendere e nel caso ci si senta in dovere di intervenire, che lo si faccia stabilendo una comunicazione anziché un affrettata condanna .

“Immagini allo specchio, come cambiano i valori”, è un’opera che stimola la riflessione, sfiorando molteplici argomenti e approfondendone alcuni dei più curiosi, senza la pretesa di insegnare nulla di ciò che già non si sappia, senza voler indirizzarti su una via più giusta o una morale da perseguire, ma con il pregevole proposito di offrire un osservazione personale della realtà che stimoli nei lettori una riflessione personale, una spinta verso l’osservazione autonoma. Che ci si trovi d’accordo o contrari ai pareri di Paolo Chanel, la lettura risulterà stimolante per gli argomenti che mette in luce e l’analisi che offre sull’accessibilità della tecnologia e di come questa abbia cambiato le interazioni sociali è una premessa con cui non si può che concordare.

Ciò che di più valido si può trarre da “Immagini allo specchio, come cambiano i valori”, sono i numerosi stimoli che l’autore offre in tono ironico, che non vuole dipingere una realtà ormai condannata e irrecuperabile come si può sentir dire da alcuni “estremisti” di questa linea di pensiero, ma con semplicità rivela spunti di riflessione attuali e noti, affrontandoli contemporaneamente con momenti di distacco analitico e di opinioni personali, frutto delle sue osservazioni e idee al riguardo.

 

 

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