CRV - ‘Ucraina. Critica della politica internazionale’, il libro del prof. Alessandro Orsini (2)

(Arv) Venezia 28 lug. 2023 -       È stato presentato oggi, a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il libro ‘Ucraina. Critica della politica internazionale’ di Alessandro Orsini, professore alla Luiss 'Guido Carli', che ha tenuto una lectio magistralis sulla prima delle quattro parti in cui è articolato il volume, inerente alle relazioni tra Nato e Russia a partire dal 1999.

Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto,  Roberto Ciambetti , nell’introdurre la lectio magistralis, ha ringraziato il professore Orsini “che non solo ha accolto il nostro invito a tenere una lectio magistralis qui, nella sede del Consiglio regionale del Veneto, ma anche, pur a fronte di impegni personali, ha fatto l’impossibile per essere con noi. Non è da tutti e anche di ciò devo ringraziarlo. E ricordo che sotto la mia presidenza, quella odierna è la terza lezione magistrale che si svolge in Consiglio; la prima fu quella del professor Giuseppe Gullino, seguita da Stefano Zecchi e oggi, appunto, Alessandro Orsini: tutti docenti universitari”.

‘Sia lode al dubbio! Vi consiglio, salutate serenamente e con rispetto chi come moneta infida pesa la vostra parola’.  Inizia così una celebre poesia di Bertold Brecht – ha esordito il Presidente del Consiglio – e, in un Paese dove spesso il dibattito e il confronto tra tesi diverse non avvengono né serenamente né con rispetto, è giusto ricordare che il dubbio ha sempre svolto un ruolo imprescindibile nella storia del pensiero tanto che, quando esso diventa strumento di conoscenza e approfondimento, possiamo ben rovesciare e sostituire il cartesiano ‘Cogito ergo sum’ con ‘Dubito ergo sum’. Del resto, siamo a Venezia e, nella storia, la Serenissima tentò, anche se non sempre riuscendovi, di mantenere la libertà di pensiero, religione e parola, cercando di arginare lo strapotere papale, e seppe, con orgoglio, pagare le conseguenze di questo ideale che l’ha resa l’unica repubblica completamente laica, aperta alle diverse culture e religioni, così moderna da essere all’avanguardia, anche per i nostri giorni”.

“Ringrazio anche l’amico e collega Luciano Sandonà, presidente della commissione consiliare Affari istituzionali – ha proseguito Ciambetti - per aver caldeggiato la presenza di uno studioso che ha svolto ruoli di consulenza anche per le principali Istituzioni della nostra Repubblica, governo compreso, visto che fu membro qualificato della Commissione di studio sul fenomeno della radicalizzazione e dell’estremismo jihadista; docente di Sociologia del terrorismo nonché direttore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della LUISS di Roma, dal 2011 Ricercatore affiliato al Mit di Boston, dove è stato più volte ‘visiting scholar’ al Dipartimento di Scienze Politiche e al Dipartimento per gli Studi internazionali. Il professor Orsini è autore di numerosi studi e saggi, dagli Studi sull’Eretico di Sinistra, Bruno Rizzi, all’approfondimento sui padri della Sinistra italiana Gramsci e Turati, dalle analisi sull’Isis, alle migrazioni e agli studi sul terrorismo in Europa come in Africa. Il suo libro ‘Anatomia delle Brigate rosse’, tradotto da Cornell University, ha avuto un singolarissimo successa di critica negli Usa. Come vedete, il campo di indagine del professore è ampio e su fronti non facili, anzi su temi spesso divisivi che chiedono il coraggio e l’intelligenza della ragione. Lo abbiamo inviato proprio perché abbiamo bisogno di dubitare, serenamente e con rispetto, e al contempo abbiamo bisogno di capire perché è scoppiato il conflitto ucraino. Il volume del professore, ‘Ucraina, critica della politica internazionale’, è articolato in quattro parti: nella prima, l’autore ricostruisce le tappe cruciali dello scontro tra Nato e Russia dal 1999 a oggi. Ed è questa la parte che maggiormente ci interessa, perché abbiamo bisogno di dare risposte ai nostri dubbi, abbiamo bisogno di capire allargando lo sguardo e vedendo in un arco di tempo ampio come e perché si siano deteriorati i rapporti e gli equilibri che erano andati definendosi sul finire degli anni Novanta del secolo scorso. Il caso ucraino va contestualizzato in un periodo storico particolarissimo che si colloca alla fine di una serie di eventi, e non è affatto detto che sia l’ultimo fronte drammatico: ci sono segnali inquietanti, visto che la crisi europea potrebbe riflettersi a breve nei Balcani oppure nel Nagorno Karabakh. Sergio Romano, dall’alto della sua esperienza di diplomatico, sosteneva che ‘ l’Ucraina è un Paese troppo storicamente legato alla Russia per diventarne un potenziale nemico, come sarebbe potuto accadere se fosse divenuto membro della Nato. Ed era troppo orgogliosamente nazione per diventare un satellite della Russia, se non addirittura una sua provincia’.  Rileggere oggi questa affermazione ci fa capire come l’essere intervenuti in uno scenario caratterizzato da un equilibrio particolarissimo e delicatissimo abbia innescato una catena potenzialmente pericolosissima”.

“Nel libro del professor Orsini, c’è un altro dato che personalmente mi ha colpito – ha confidato il Presidente dell’Assemblea legislativa veneta - Le parole della dedica che il professore ha fatto al padre Arturo:  ‘Il peso della Bellezza è estraneo a chi è leggero’ . E’ difficile per me non sentire in queste parole l’eco di Dostoevskij e ricordare che proprio nel momento del dolore, per la morte del figlioletto, il grande scrittore russo comprese la necessità di far entrare nella nostra vita la cultura, le grandi opere d’arte, i capolavori, l’armonia. Ecco perché scrisse ‘La bellezza salverà il mondo’, con la parola stessa ‘mir’, che in russo ha due significati: mondo e pace. Ecco allora quella frase che si trasforma in profezia perché il mondo, lo spazio dove noi viviamo, si trasformerà in pace. Ecco allora che la dedica al padre diventa una chiave di lettura, ma non solo:  ‘Che cosa dobbiamo scegliere, allora? la pesantezza o la leggerezza?’ . Ma questa è la domanda che Milan Kundera si pone all’inizio de ‘L’insostenibile leggerezza dell’essere’, aggiungendo poco oltre:  ‘l’opposizione pesantezza- leggerezza è la più misteriosa e la più ambigua tra tutte le opposizioni’ . Ecco, mi sono permesso questa riflessione per dire quanto ricco è di stimoli il testo del professor Orsini per chi vuole leggerlo al di là di etichette improprie, censure preventive e pregiudizi inopportuni”.

“I regimi, i partiti totalitari, usano lo strumento della censura, anche in forma preventiva, perché hanno bisogno di azzerare il giudizio critico e addormentare le coscienze – ha ammonito Ciambetti – Così, mentre non ho avuto dubbi, e non ne nutro oggi, nel condannare l'aggressione all'Ucraina, ricordando bene il dettato costituzionale per il quale  ‘l’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’ , non ho neanche dubbi nell'ascoltare un ampio ventaglio di opinioni, punti di vista non assoggettati al pensiero unico- dominante, soprattutto quando, come adesso, abbiamo bisogno di parlare di pace, di trovare una strada di dialogo e confronto anche con chi non la pensa come noi. Credo che noi tutti dobbiamo iniziare a riflettere su quello che potevamo fare e non abbiamo fatto per evitare questa tremenda guerra, e questa riflessione, come l’incontro con il professor Orsini, rappresentano un punto di partenza. Non mi sorprende che ci sia stata una levata di scudi per la presentazione a palazzo Ferro Fini del libro ‘Ucraina, critica della politica internazionale’. A suo tempo, fu aspramente criticato anche Papa Francesco quando stigmatizzò ‘ l’abbaiare della Nato alle porte della Russia ’, per non parlare della censura che colpì il Pontefice quando definì una pazzia l’aumento delle spese militari per sostenere la guerra in Ucraina: se persino il Papa è stato censurato e criticato aspramente, allora...”.

“C’è chi è profondamente convinto della superiorità etica e morale delle proprie idee, per cui nessuna voce deve uscire dal coro – ha osservato in conclusione Roberto Ciambetti - Non ho queste certezze, ho dubbi casomai e per questo cerco risposte, per poter pensare con la mia testa, liberamente. E così finisco la mia introduzione ritornando ai versi di Brecht che conclude la sua lode al dubbio con un invito che si trasforma in un monito, una sorta di dovere etico da assolvere : ‘Tu, tu che sei una guida, non dimenticare che tale sei, perché hai dubitato delle guide! E dunque a chi è guidato permetti il dubbio!’ ”.

 

Il consigliere regionale  Luciano Sandonà  (Lega- LV), Presidente della Prima commissione permanente, competente in politiche istituzionali, dell’Unione europea e relazioni internazionali, ha voluto fortemente presentare il libro del prof. Orsini a palazzo Ferro Fini, in quanto “abbiamo voluto sentire dalla viva voce dell’autore del libro ‘Ucraina. Critica della politica internazionale’, tutte le concause, precedenti al conflitto in Ucraina, che hanno poi portato alla guerra. Il professore Orsini ci ha parlato del primo dei quattro capitoli di cui si compone il suo volume, relativo agli atti e ai fatti storici che si sono succeduti nei quindici- venti anni che hanno preceduto il conflitto. Desideriamo capire e comprendere maggiormente le vere ragioni di una guerra così drammatica, che rappresenta uno scenario complesso e che sta determinando gravi conseguenze per Italia, ma anche per l’Europa intera, soprattutto sotto l’aspetto economico e per l’elevato numero di vittime. Credo che il conflitto russo- ucraino sia il principale problema che abbiamo nel nostro Continente ed è al centro dell’agenda politica. Ringrazio quindi il professore Orsini per la sua lectio magistralis, di grande spessore e interesse, e per aver richiamato la necessità di valutare i fatti con piena libertà di pensiero e spirito critico”.

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