Colombi (UILPA). Stipendi pubblici, aumento spot che sa di elemosina

Apprendiamo dal Ministero dell’economia che con i cedolini di luglio e agosto verranno corrisposti per 13 mensilità gli importi e i relativi arretrati del cosiddetto “emolumento accessorio una-tantum”. Il provvedimento è previsto dalla legge di bilancio 2023 in favore dei dipendenti pubblici al posto del rinnovo dei CCNL scaduti.

Parliamo di importi che per le Funzioni Centrali variano tra i 23 e i 42 euro lordi. Se poi calcoliamo anche i dirigenti la media sale un po’, ma la sostanza non cambia molto. Per carità, in tempi in cui l’inflazione viaggia ufficialmente intorno al 6,6%, i lavoratori pubblici non disprezzano il poco che ricevono dal proprio datore di lavoro, cioè lo Stato.

Quello stesso Stato che appena una settimana fa, in una memoria depositata dall’ISTAT presso la Commissione Lavoro della Camera, affermava: “…non essendo previsto nelle ultime Leggi di Bilancio alcun finanziamento per il rinnovo del triennio 2022-2024, si dovrebbe garantire una dinamica retributiva del 16,1%”.

Bisogna tenerlo bene a mente questo dato, mentre i quotidiani ci informano che il ministro della P.A. incontrerà a breve quello dell’economia per “cercare di capire” quante risorse è possibile stanziare nella legge di bilancio per i rinnovi contrattuali del settore pubblico. Siamo curiosi di vedere se la parola ‘coerenza’ ha ancora un significato.

Ma ci piacerebbe anche che il ministro Zangrillo approfittasse dell’occasione per far leggere al ministro dell’economia le testimonianze che la UILPA sta raccogliendo in questi giorni dalla viva voce dei suoi quadri territoriali in tutta Italia e pubblicate sul nostro sito. Così forse, parlando di NADEF e conti pubblici, potranno rendersi conto insieme delle condizioni di degrado strutturale e di disorganizzazione in cui versano da anni gli uffici periferici delle amministrazioni centrali, mentre incalzano gli adempimenti per il PNRR.

È a questa platea di lavoratori, competenti onesti e silenziosi, è a questi lavoratori sempre leali con il proprio datore di lavoro che la politica dovrebbe avere il coraggio di dare una risposta.  Ma una risposta che non offenda la dignità delle persone con incrementi una tantum dell’1,5% per un solo anno, mentre il loro potere d’acquisto crolla di oltre 10 punti.

Una risposta che dia a giovani vincitori di concorso la possibilità di affrontare una vita fuori sede senza rasentare la miseria. Una risposta che non sia la creazione in questo Paese di una nuova categoria di lavoratori poveri: quelli con il posto nella P.A. Una risposta diversa dall’elemosina di Stato.

 

Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione

Roma, 20 luglio 2023

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