Siamo diventati
tutti “grillini”

Nell’aprile 1994, poche settimane dopo il clamoroso successo elettorale che portò il centrodestra al governo e Berlusconi alla presidenza del consiglio, si tenne l’edizione più storica del raduno di Pontida.

In quella sede, tra i militanti accatastati a migliaia, le intemerate di Bossi e le provocazioni coltissime del professor Miglio, era toccato a Roberto Maroni, che già allora era il democristiano della compagnia, esporre ai giornalisti la strategia futura di quel Carroccio inarrestabile e travolgente. E cioè che la Lega non aveva alcun interesse ad accaparrarsi il potere in quanto tale, non voleva diventare sistema, il suo vero obiettivo era operare una rivoluzione culturale che trasformasse il vecchio Stato romano, centralista e prefettocratico in una plaga delle autonomie e delle libertà. Raggiunto quello scopo, seminato quel principio guida, la ragione sociale della Lega avrebbe potuto dirsi esaurita perché da lì in poi tutti i partiti sarebbero diventati autonomisti. Sarebbe nata una nuova Italia.

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