La domanda senza risposte sul voto

Sarà un voto tra le angosce quello di domenica. E con il paradosso che forse in molti si augurano che non gli tocchi la disgrazia di vincere. I compiti che attendono il nuovo governo sono titanici. Su tutti il nodo del caro energia che rischia di mandare a gambe all’aria le aziende oltretutto in un periodo di ripresa economica, con pesanti ricadute sull’occupazione.

Un clima da emergenza sociale che chi siederà a palazzo Chigi, dovrà fronteggiare. Ma come? È questo il punto e anche la questione fondamentale che dovrebbe orientare le scelte dei cittadini. Perché mai come questa volta le post ideologie e le appartenenze contano come i cavoli a merenda. Ci vuole qualcuno in grado di trovare soluzioni efficaci e concrete, cosa che peraltro non è riuscita neppure a Mario Draghi, che è uscito di scena senza quel tocco da Re Mida che ne aveva accompagnato l’ingresso e tantomeno all’Unione europea dove, tanto per cambiare, sembrano prevalere gli interessi dei soliti noti, cioè le nazioni più forti, a scapito dell’interesse generale.

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