Il medico missionario parte per il Madagascar: «Hanno bisogno di noi»

Canzo Aldo Lo Curto si rimette in viaggio dopo tre anni. Con lui Ciro Di Franco, dottore di Ponte Lambro e Longone. Porteranno aiuti in scuole, carceri e sostegni alimentari

Dopo tre anni, il medico missionario Aldo Lo Curto torna in viaggio, in questo caso con direzione Madagascar. Canzo e i paesi attorno si sono mossi, come al solito, per supportarlo: sono stati raccolti oltre 1.500 euro e diverso materiale tra cui una sessantina di occhiali per gli anziani. Lo Curto è rimasto fermo, chiaramente, per le limitazioni dovute al Covid e partirà all’alba di mercoledì per restare in Madagascar fino a fine mese. Lo Curto nel periodo Covid ha sostituito anche i colleghi alle prese col virus. «Sono molto emozionato, sono passati tre anni dall’ultimo viaggio – spiega Lo Curto -. Mercoledì partirò per il Madagascar per una spedizione medica umanitaria insieme al dottor Ciro Di Franco che esercita come medico di famiglia a Ponte Lambro e a Longone al Segrino, è il primo viaggio dopo tre anni di assenza dai paesi in via di sviluppo, in questo periodo mi sono impegnato nel sostituire i colleghi che si erano ammalati e poi ho fatto volontariato in Italia. Andremo in una struttura nella capitale del Madagascar, Antananarivo, qui c’è Federica Spinelli, figlia del sindaco di Eupilio, che si occupa di circa 600 ragazze madri. Il direttore del carcere locale ci ha fatto sapere poi che gradirebbe una donazione di materassi perché i carcerati dormono per terra, poi andremo nelle scuole con del materiale, naturalmente hanno chiesto anche alimenti».

Si arriverà in Madagascar con una piccola parte del materiale, il resto sarà comprato sul posto: «Noi abbiamo già raccolto tutto, abbiamo raccolto materiale scolastico, materiale sportivo e didattico per la scuola media e la scuola materna. Nella campagna, a distanza di circa 300 chilometri dalla capitale , andremo a visitare un altro centro dove ci sono le suore di Madre Teresa di Calcutta. Visiteremo dei bambini malati. Collaboreremo con un collega malgascio che ci farà da supervisore, ci orienterà e farà da mediatore culturale. Porteremo anche circa 60 occhiali che già abbiamo per la casa di riposo, quelli che servono per leggere da vicino e naturalmente questo medico ci presenterà un po’ nelle varie strutture». Lo Curto è già pronto per il viaggio: «Non c’è da lanciare alcun appello per la raccolta di materiale o di fondi, abbiamo già raccolto circa 1.500 euro che poi utilizzeremo sul posto, abbiamo già acquistato, tramite Federica, 300 euro di medicinali in loco che costano molto meno rispetto all’Italia, si riesce ad averne di più e poi sono regolarmente registrati in Madagascar. Poi compreremo cibo che doneremo al carcere dove ci sono circa 500 detenuti e altro materiale. Al rientro faremo un resoconto dell’attività».

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