Bentornato gran circo della politica

Finita all’improvviso la stagione dei tecnici e dei tecnocrati, la politica è tornata finalmente al timone del paese. Il momento è eccezionale e, quindi, i due schieramenti che si contenderanno la vittoria elettorale il 25 settembre hanno subito definito le rispettive agende che, come da tradizione, saranno imperniate su cultura di governo, assenza di demagogia, rispetto dell’avversario e, soprattutto, visione strategica del futuro.

Ad esempio il centrosinistra, supportato dai propri analisti di riferimento, che dicono pane al pane, hanno la schiena diritta e non guardano in faccia a nessuno, ha già dettato la linea, come sempre basata su argomenti freschi e di stringente attualità. E mascalzoni e farabutti e maiali e golpisti e squadristi e fascisti e razzisti e attenti al nuovo duce in gonnella e attenti alla marea nera pronta a sommergere il belpaese e attenti al vile attacco alla costituzione più bella del mondo, figlia del sangue della resistenza, ora e sempre, e al sacrificio della meglio gioventù e dei sindacalisti in distacco permanente effettivo, e giù le mani dai sacri diritti dei lavoratori, giù le mani dagli eroici compagni salatori di aringhe, giù le mani dagli eroici compagni acquafrescai, giù le mani dagli eroici compagni accenditori di lampioni, giù le mani dagli eroici compagni trapanatori di crani e dalla memoria imperitura di Pertini&Berlinguer, dal nuovo civismo arcobaleno di Mahmood&Maneskin, ma anche dalle lucciole di Pasolini, e poi, insomma, lo Stato dov’è? lo Stato cos’è? lo Stato non c’è!

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