Quelle domande “comode” al premier

In uno scoppiettante show di un bel po’ di tempo fa, quel comico formidabile che è stato Beppe Grillo, il più grande per distacco degli ultimi trent’anni, dedicava un siparietto di spietata e spassosissima ferocia a uno dei mostri sacri del giornalismo nazionale.

E con notevole efficacia dimostrava che un vero e proprio mammasantissima dell’informazione come Enzo Biagi fosse in realtà, a suo avviso, naturalmente, un abile conformista che sfuggiva alle vere domande e che lisciava sistematicamente il pelo ai potenti. Uno fra tutti, il potente dei potenti, Gianni Agnelli. E ricordando un’intervista televisiva al numero uno della Fiat ironizzava sulla pavidità di Biagi: “Dai, Enzo, ormai sei ricco e famoso, hai fatto un carrierone, non ti può toccare più nessuno, non sei perseguibile, hai ottant’anni, un’età in cui uno può finalmente dire quello che vuole, fai una domanda vera ad Agnelli, una sola, almeno una volta nella vita fai una domanda vera al padrone. E sapete cosa ha chiesto Biagi? Allora, avvocato, come va?”. Era venuto giù il teatro dalle risate.

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