Quattro minuti
di altezza reale

Non si tratta di improvvisarsi monarchici fuori tempo massimo, né di atteggiarsi a esterofili proprio quando, per una volta, il sentimento patriottico – depurato da faziosità politiche – può rilevarsi utile. Piuttosto, il discorso televisivo che Elisabetta II ha rivolto ai cittadini britannici va sottolineato per la modernissima abilità comunicativa che una signora di 93 anni, seduta in un castello le cui prime pietre furono posate nell’XI Secolo, onorata di un titolo che ricorre spesso, ormai, solo nei libri di Storia e negli annali del rock, ha dimostrato di possedere. Quattro minuti o poco più, un vestito verde che ha trasmesso una sensazione di ottimismo, quei gioielli che si confanno allo status di monarca senza farla sembrare una statua sovraccarica di devozione, capello impeccabile perché va bene l’isolamento ma non era il caso di presentarsi con un cespuglio laddove, più propriamente, ha sede la corona. Una parentesi perfetta anche perché rara: non tutti i giorni Elisabetta rivolge un discorso ai suoi sudditi. Lo fa solo nelle occasioni rituali e in circostanze eccezionali. La sua sola apparizione sugli schermi è bastata dunque a stabilire l’eccezionalità della circostanza.

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