Gli stipendi dei politici: polemiche e ipocrisie

La miserabile storia della repubblica delle banane insegna che quando tutti danno addosso a uno - ma proprio tutti, nessuno escluso - è molto facile che quell’uno abbia ragione.

Il caso Fassino, ad esempio. Nei giorni scorsi l’ex segretario dei Ds, dopo aver difeso in aula i cosiddetti stipendi d’oro dei parlamentari, è stato massacrato da destra, dal centro e, soprattutto, da sinistra. Pagliaccio, mascalzone, buffone, cialtrone, vergognati, ventriloquo della casta, mangiapane a ufo, e poi fai il comunista e osi dire che cinquemila euro al mese (che invece sono il doppio!) non sono uno stipendio da ricchi e dove vivi e vivi su Marte mentre la gente non ce la fa più e la gente non arriva a fine mese e i bambini in lacrime chiedono “pane, pane!” e bla bla bla. Insomma, sono giorni che il cadavere di Fassino penzola attaccato per i piedi al lampione social di piazzale Loreto.

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