Berlusconi, i coccodrilli e il vizietto della stampa

Uno degli aspetti più qualificanti della professione giornalistica e quindi, vista la natura di questo mestiere, anche uno degli aspetti più grotteschi è il cosiddetto “coccodrillo”.

Per gli addetti ai lavori il coccodrillo rappresenta il necrologio delle persone illustri preparato quando sono ancora in vita e tenuto nel cassetto pronto per essere usato il giorno fatidico. E’ una pratica un po’ cinica, che però molte volte porta pure bene - i coccodrilli di Cormac McCarthy, giusto per stare all’attualità, ma anche quelli di Prezzolini, Montanelli, Paola Borboni e tanti altri sono rimasti in archivio per anni - ed è indispensabile in caso di decesso a tarda ora, quando il giornale sta per chiudere e non c’è tempo per scrivere una o più pagine dedicate alla scomparsa del noto personaggio.

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