Dal Ticino l’attacco sui migranti: «Valichi minori incustoditi»

Maslianico Presa di posizione dopo l’escalation di episodi: «Facciamo pagare all’Italia i fondi per l’ospitalità»

La Lega dei Ticinesi torna all’attacco dei valichi minori di confine incustoditi sul versante italiano, spostando il tiro dalla criminalità transfrontaliera al “liberi tutti” in direzione Svizzera rivolto ai migranti che tentano di varcare la frontiera. Lo fa con una presa di posizione - dopo l’esclation di episodi che hanno visto alcuni migranti finire al centro delle cronache nella confinante Chiasso - in cui si parla apertamente di “frontiere spalancate”. Un attacco rivolto al nostro Paese - sempre allineato alla politica di Bruxelles -, ma anche al Governo di Berna, reo «di affossare tutte le proposte per un giro di vite sulla fallimentare politica d’asilo elvetica», per dirla con il consigliere nazionale Lorenzo Quadri.

Il tema di fondo è che soprattutto dai valichi minori (emblematico il caso del passatore fermato a Maslianico ad inizio giugno con cinque clandestini turchi a bordo) sono in forte aumento i tentativi di entrare illegalmente nel Comasco. E la nuova accusa - all’Italia, ma anche al Governo di Berna - da parte della Lega dei Ticinesi arriva nel giorno in cui la Segreteria di Stato della Migrazione ha censito per il mese di giugno 2395 richieste d’asilo, vale a dire ben 650 in più rispetto all’analogo periodo dello scorso anno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA