Viganò : «Come faremo senza di te?»
Addio alla mamma di 37 anni

Ieri il commosso addio a Chiara Valtolina. Il malore dieci mesi fa Tantissimi gli amici stretti alla famiglia, al marito e al figlio in tenera età

Dopo dieci mesi di speranza e sofferenza, se ne è andata Chiara Valtolina, 37 anni, moglie e madre di un figlio ancora in tenera età.

Dal malore che l’aveva colpita nel maggio dello scorso anno, mentre era nell’azienda di famiglia in via Leonardo da Vinci, non si era purtroppo mai più ripresa.I famigliari, i parenti, gli amici, l’intera comunità di Viganò avevano sperato e pregato perché Chiara potesse tornare alla sua vita di prima ma purtroppo non è accaduto.

La donna si era sentita male il 4 maggio. Fin da subito, le sue condizioni di salute erano subito apparse molto gravi. Per portarla in ospedale nel minor tempo possibile, era stato fatto intervenire anche l’elisoccorso. Nonostante la tempestività degli aiuti, tuttavia, da quel giorno, Chiara non si era più risvegliata. Pochi giorni fa, il tracollo e la fine della sua lotta per restare vicina a tutti quelli che le volevano bene.

Tantissime le persone che ieri mattina si sono strette attorno ai suoi cari, cercando, con un abbraccio collettivo, di dare loro un po’ di forza per affrontare il terribile momento.

A dare voce ai pensieri di tutti, le parole del parroco, don Enrico Baramani , affiancato, per l’occasione, dal diacono Alessandro Misurac a e da padre Stephen Odhiambo della Consolata di Bevera.

«Siamo vicini alla famiglia con il nostro affetto e con la nostra partecipazione al dolore. La nostra chiesa, gremita di fedeli, è la prova tangibile di quanto la nostra comunità sia stretta attorno alla famiglia di Chiara».

Il sacerdote ha poi proseguito l’omelia sottolineando come la morte di Chiara sia «una tragedia che lascia irrimediabilmente un segno nella nostra esistenza. Quando una persona entra a far parte della nostra vita, abbiamo la possibilità di vivere con lei i momenti più belli e il dovere di stare al suo fianco nelle ore di dolore. Per questo motivo, tutti noi dobbiamo stringerci ed essere vicini al marito e al figlio che vivono una situazione di disorientamento».

Straziante anche il saluto degli amici. «Non sappiamo come faremo a vivere senza di te», ha detto una di loro, a nome di tutti, guardando, con gli occhi colmi di lacrime, la bara ricoperta da fiori bianchi.

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