Natale senza luminarie e luci sugli alberi. I negozi cercano alternative più green

Casatenovo La conferenza dei sindaci del Casatese aveva chiesto ai commercianti di aderire. Brambilla: «L’illuminazione non porta clienti, ma contribuisce a rendere allegro il paese»

L’associazione Commercianti Casatesi si adegua all’invito del sindaco Filippo Galbiati a non installare le luminarie natalizie per contribuire al risparmio energetico che i primi cittadini della zona vogliono portare avanti e che hanno discusso nell’ambito della conferenza dei sindaci del Casatese.

La decisione

Casatenovo resterà così senza luminarie, anche se tutto era già pronto per la loro installazione.

Lo spiega il presidente dell’associazione Stefano Brambilla, che ha portato la questione in assemblea: «Il sindaco mi ha comunicato questa intenzione dell’amministrazione comunale, che negli anni scorsi ci consentiva di collegarci alla rete comunale per l’alimentazione, evitandoci tutti i problemi di sicurezza per i contatori. All’inizio ero perplesso, ho sottoposto la questione alla nostra assemblea e tutti sono stati d’accordo nel non farle per contribuire al risparmio energetico, ecco perché non si faranno, sarà per l’anno prossimo, sperando che le cose migliorino».

I commercianti avevano prenotato in anticipo, già dal mese di agosto, le tipologie di luminarie, ci sarebbero stati 67 festoni, dal costo di circa 180 euro ciascuno, Iva compresa, e due alberi di Natale alti 10 metri, uno in più dell’anno scorso, per un costo globale stimato di circa 10 o 11 mila euro.

Iniziative antispreco

«Il consumo stimato di queste luminarie - spiega ancora Brambilla - è basso, circa 2 Kwh al giorno, come il lavaggio di una lavatrice più o meno».

«Avevo inizialmente ipotizzato con il sindaco una riduzione dell’orario di accensione, magari spegnendole alle 23 o a mezzanotte, proprio per contribuire all’iniziativa antispreco - conclude Brambilla - Intendiamoci, le luminarie non portano più clienti, ma contribuiscono a fare festa, a rendere un po’ più allegro il paese. I miei colleghi, me compreso, hanno valutato che sarebbe stato meglio non farle del tutto e quindi ci siamo adeguati all’invito dell’amministrazione comunale».

«Concordo con questa decisione - aggiunge Roberta Cereda, una delle factotum dell’associazione, che ha contribuito a lanciare e con cui ha organizzato diverse iniziative tra cui le notti bianche - ma nel mio piccolo cercherò di addobbare la mia attività, magari con un vetro dipinto da mettere in vetrina, come fanno in Francia». Come detto le luminarie vere e proprie saranno bandite anche da altri paesi. «Si tratta di Barzago, Barzanò, Bulciago, Casatenovo, Cremella, Cassago, Missaglia, Monticello, Sirtori e Viganò ci è stato spiegato».

Ci saranno comunque alcuni piccoli segni, come a Cassago dove verrà illuminato un piccolo albero in centro paese, oppure si punterà sui presepi.

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