Treni e traffico su gomma insieme
Sopra un unico ponte San Michele

Paderno Domani il tavolo tecnico per decidere il futuro del cavalcavia di Paderno Novità anche sull’elettrificazione della Lecco-Como e del Besanino: mancano 160 milioni

«Per completare l’elettrificazione totale della Lecco-Como e del Besanino mancano ancora 160 milioni».

Lo rende noto il consigliere regionale Pd Gian Mario Fragomeli.

Non solo: «Per il ponte di Paderno d’Adda potrebbe esserci sul piatto la possibilità di un’infrastruttura unica, ferroviaria e viabilistica. Intanto, Rfi si è impegnata a occuparsi del restyling della stazione di Lecco, soprattutto per quanto riguarda le coperture e le pensiline sulle banchine, venendo incontro così alle necessità dei pendolari».

Per Fragomeli, è questa la sintesi dell’audizione tenutasi in Commissione Infrastrutture e Mobilità, con i dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana per un aggiornamento sugli interventi relativi alle linee regionali, in particolare sull’utilizzo dei fondi Pnrr e sullo stato dei lavori del ponte San Michele di Paderno d’Adda.

«A Rfi ho posto tre questioni e ho appreso diverse e importanti novità - fa sapere Fragomeli - Intanto, ho scoperto che gli aumenti dei costi delle materie prime, pari al 42%, hanno fatto lievitare il finanziamento dell’elettrificazione della Como-Lecco di 80 milioni di euro. In sostanza, gli 80 milioni già stanziati servono per i lavori sul tratto Como-Molteno. Ma ne occorrono altrettanti per il tratto Molteno-Lecco, tutto ancora da finanziare».

«Inoltre - prosegue - finalmente sappiamo che, per coprire il costo del tratto da Molteno a Monza, necessitano altri 80 milioni. Insomma, abbiamo fatto chiarezza e, in sostanza, è emerso che, per elettrificare tutto, vanno trovati ancora 160 milioni di euro».

Fragomeli aggiunge che, «per quanto riguarda Paderno d’Adda, lunedì (domani, ndr) si terrà un tavolo tecnico a cui parteciperanno tutti i soggetti istituzionali interessati, per valutare due possibilità: il ponte unico ferroviario e viabilistico che attraversi l’Adda; oppure due ponti distinti a nord o a sud dell’attuale struttura. In quell’occasione si chiarirà la progettualità migliore, ma l’opzione in gioco è prevalentemente quella del ponte unico che viene ipotizzato con un doppio binario e due corsie, una per ogni senso di marcia. In aggiunta, c’è l’ipotesi che, proprio grazie al nuovo ponte, questa tratta possa assumere una rilevante importanza anche per le merci. Se così fosse, il territorio potrebbe chiedere più opere compensative connesse alla viabilità, pertanto ho chiesto a Rfi di prendere maggiori impegni su questo potenziamento».

Infine, l’aspetto che più interessa i pendolari. Fragomeli dice di aver «fatto presente che la stazione di Lecco è assai poco qualificata dal punto di vista delle infrastrutture che danno riparo ai viaggiatori, costretti a subire le intemperie o ad aspettare i treni nel sottopasso», richiedendo perciò «un impegno per migliorare la qualità della sosta in stazione e possibilmente un intero restyling. I dirigenti hanno accolto la mia istanza e credo che se ne faranno carico in modo serio», dice Fragomeli.

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