Prima notte di sonno, ora ci sono i bivacchi

Molteno Dopo l’accordo raggiunto tra sindaco e Rfi, rispettate le 5 ore di silenzio notturno al cantiere della ferrovia - Ieri pomeriggio paura per una nube bianca fuoriuscita da un silo

La tregua ha retto, la notte scorsa, in stazione ferroviaria, dove, da mezzanotte, è calato il silenzio.

34 giorni di incubo

Intanto, però, la vicenda del rumore non è chiusa: da lunedì, l’agenzia regionale per l’ambiente Arpa, contattata nei giorni scorsi dai cittadini, installerà nelle case le apparecchiature per misurare i decibel e tenere sotto controllo la situazione.

Commenta, per gli abitanti, Ernesto Binda: «Tutto è bene ciò che finisce bene, ma sicuramente il risultato è molto tardivo: abbiamo trascorso 34 giorni dormendo a malapena due ore per notte, a rischio della salute e, dovendo poi di giorno guidare, anche della sicurezza altrui. Ho lavorato in una segheria, ho gestito 150 lavoratori, suono persino la batteria - dice Binda - quindi non sono né sensibile al rumore, né sprovveduto, però proprio per questo ho consapevolezza dei doveri e dei diritti. Le barriere fonoassorbenti c’erano: dopo la prima ondata di maltempo, il 12 luglio, sono però volate via e tutti se ne sono infischiati del ripristino».

«La mia prima email al Comune, relativa al disturbo insostenible e prolungato - prosegue Binda - risale a parecchio tempo fa, senza esito; allora sono andato all’Arpa di Oggiono e nessuno ha risposto; ho contattato quella di Lecco e mi ha detto di scrivere in Piemonte. Lì mi hanno risposto che Arpa si attiva solo su richiesta del sindaco, e rieccomi daccapo».

Mercoledì, infine, Giuseppe Chiarella ha revocato la deroga iniziale al limite di decibel notturni; giovedì si è svolto l’incontro richiesto da Rfi, in seguito al quale è stata concordata la sospensione da mezzanotte alle 5. «In effetti - confermano i residenti - c’è stata la pausa nelle lavorazioni e, se proseguisse sempre così, sarebbe un paradiso. Purtroppo, il rumore non è tutto: la disorganizzazione di Rfi rispetto a opere previste da mesi e mesi rasenta l’incredibile».

Da ieri le catenelle

Tra le problematiche, c’è l’utenza dei pullman introdotti per sostituire i treni lungo la tratta normalmente servita dalla ferrovia: «I passeggeri dei convogli aspettavano di solito all’interno della stazione - spiegano i residenti - mentre adesso, che è inaccessibile e i pullman fermano davanti all’ex bar, tutti i viaggiatori si riversano davanti alle nostre case».

Ieri qualche abitante ha fatto infine ricorso a catenelle: «I passeggeri, in attesa tra un pullman e l’altro - ha spiegato - usano i nostri portici e la soglia delle abitazioni per urinare, bivaccare, quindi mangiare e bere lasciando una scia di rifiuti sparsi. È un’indecenza. L’afflusso si sarebbe potuto prevedere e gestire in modo ben diverso». Riprende Binda: «Oltre a ciò, c’è la polvere: se rilevassimo il Pm10, chissà cosa uscirebbe. Le demolizioni vengono effettuate senza barriere, né getti d’acqua per abbassare il polverone: neppure con la canna».

Nel pomeriggio, poi, residenti allarmati per la fuoriuscita di una nube bianca da un silo all’interno del cantiere: subito la segnalazione in Comune.

© RIPRODUZIONE RISERVATA