Plinio Agostoni e l’esperienza di Cl:
«Don Giussani guida la mia vita»

Decisivo nella formazione e nel percorso di vita e di lavoro dell’imprenditore scomparso ieri fu l’incontro con il fondatore di Gioventù Studentesca

«Non posso immaginare quello che sarei io senza don Giussani: sono quello che sono e tutto quello che ho fatto dipende da quell’incontro». Queste parole di Plinio Agostoni, scritte peraltro solo due anni fa, sono la sintesi di un’esistenza segnata in modo indelebile da una giornata di riflessione svoltasi a Villa Cagnola di Gazzada nel 1959 e poi dalle Settimane Studenti e dai tridui pasquali a Varigotti. A Gazzada, un Plinio quindicenne viene travolto dall’umanità e dalla fede di don Luigi Giussani, qui scopre la possibile corrispondenza tra la propria vita e Gesù Cristo. Da questo incontro, condiviso con altri compagni di viaggio nasce Gioventù Studentesca a Lecco, un gruppo di giovani riuniti intorno a don Spirito Colombo, tra cui Sebastiano Magon, Guido Puccio, Rosi Garavelli, Sandro Dolci, Giulio Boscagli, Alberto e Pinuccia Gianola e, ancora, Fabio Baroncini e Angelo Scola.

«E’ all’interno di quella compagnia che la pienezza di umanità vista nelle parole di don Giussani diventava esperienza concreta e quotidiana e quindi solida e persuasiva forma della mia nuova identità». Da Gioventù Studentesca a Comunione e Liberazione, l’impegno di Plinio dentro la società civile nel nome e nel segno dell’incontro con Cristo, continua di pari passo con le sue scelte personali. Anche la decisione di scegliere il quartiere di Pescarenico come luogo in cui vivere dopo il matrimonio con Maria non è casuale. E’ la scelta di portare avanti in quel posto, insieme al parroco don Giovanni Brandolese e ad altre famiglie, l’esperienza cristiana dentro una realtà precisa. A Pescarenico c’erano le cosiddette “Case del povero”, in cui GS stava portando avanti dal 1965 un’esperienza di caritativa.

Tutto per Plinio ha origine dall’incontro di cui si è detto, anche la sua scelta di non entrare in Icam, l’azienda di famiglia, dopo la laurea in ingegneria; di andare a lavorare per diciotto anni alla Sae e di far parte per qualche tempo della rappresentanza sindacale aziendale. Conseguenza logica è poi stato il suo impegno in campo educativo: «Ho sempre sentito l’urgenza di comunicare la bellezza che avevo incontrato nel corso della mia educazione cristiana, anzitutto agli amici, ma a un certo punto era necessario comunicarlo ai ragazzi, in primis ai figli, e da qui è nata l’idea di fondare una scuola insieme a un gruppo di amici con i quali condividevo questa esigenza».

Plinio è così tra i fondatori della Cooperativa nuova scuola, che nasce a Lecco nel 1983 ed istituisce la scuola secondaria di primo Grado “Massimiliano Kolbe”. E’ l’inizio di un percorso che porterà a dare vita negli anni alle scuole elementari “Pietro Scola”, alle scuole del Molinatto ad Oggiono, al liceo classico e scientifico “G. Leopardi”. Plinio è stato anche fondatore e presidente della Fondazione “don Giovanni Brandolese”, nata nel 2005 per commemorare le opere del parroco di Pescarenico in ambito sociale ed educativo. Le finalità sono collegate alla valorizzazione della memoria di don Giovanni e alla promozione di iniziative educative, formative, di integrazione sociale e solidaristiche.

Agostoni ha ricordato in diverse occasioni come tutto questo non sia nato da un progetto, ma da una voglia di bene che si è tradotta in opere. Da questa consapevolezza ha origine il manifesto “Lecco fa scuola”, di cui Plinio è stato uno degli artefici e che esprime con chiarezza quella vocazione agli altri che è stata tutta la sua vita: «Educare significa introdurre alla realtà, al suo significato, al valore che hanno le cose. E’ la questione decisiva nella vita di ogni persona, a ogni età. Ed è una responsabilità di tutti».

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