Oggiono, allarme estinzione del persico
Fascine di legna nel lago per proteggerlo

Oggiono Parte l’operazione dei pescatori in 30 siti per favorire la deposizione delle uova La fauna ittica potrà trovare riparo e riprodursi senza essere presa di mira dai vari predatori

Parola d’ordine: salvare i persici del lago di Oggiono. La lotta è dura, tra avversari temibili come i cormorani e le altre specie invasive, anzitutto i pesci siluro, ma i pescatori di Oggiono stanno scendendo in campo per ristabilire un migliore equilibrio di forze.

Al lavoro in questi giorni

Si stanno rimboccando le maniche per allestire 30 siti dove potranno essere deposte, e messe in salvo, le uova della nuova covata. «Verrà adottato un metodo molto sostenibile dal punto di vista ambientale - assicura il sindaco, Chiara Narciso - Consiste, in sostanza, nella predisposizione di grandi fascine di legna, quindi fatte del materiale più naturale in assoluto. Lo scopo è appunto quello di offrire lì dentro un riparo dai predatori e così favorire la riproduzione e salvaguardare, in particolare, proprio il pesce persico in quanto specie autoctona, che rappresenta da sempre la tradizione del nostro lago».

A occuparsene è la società oggionese di pesca sportiva, la “Sops”, il cui presidente, Nicolò Limonta, spiega: «Entro la metà di marzo l’operazione sarà conclusa: i nostri volontari realizzeranno fascine che poi saranno unite insieme (dalle venti alle quaranta per volta) per comporre così le cosiddette legnaie, dove i pesci possono trovare riparo. I siti nei quali verranno posizionate sono, in alcuni casi, storici luoghi di riproduzione e altri nuovi che verranno sperimentati ed eventualmente, in futuro, cambiati se non risulteranno frequentati. La scelta avviene anche considerando la profondità delle acque. Anche la federazione Fipsas di Lecco fornisce fascine, per l’area in località Isella e, quindi, sull’altro ramo del lago di Annone, mentre per il bacino di Oggiono la collaborazione avviene con gli eredi degli storici diritti di pesca».

Per il sindaco «è molto importante riscontrare la continua, costante e fattiva attenzione dei pescatori della società oggionese per la cura e la salvaguardia del lago». I pescatori se la vedono a propria volta con l’impoverimento della fauna ittica autoctona: il siluro del Danubio è un temibilissimo predatore che può raggiungere fino ai due metri di lunghezza e oltre i 200 chili di peso. Purtroppo non è l’unico e spiccano anche le tartarughe d’acqua dolce e il gambero killer. Negli anni scorsi, nel lago sono state attuate, con scarsi risultati, missione speciali contro i pesci siluro coi sommozzatori, promosse dal “Consorzio del Lario e dei laghi minori”: la visibilità si è rivelata insufficiente per gli addetti armati di fiocina.

Seria minaccia

Il pesce siluro sta mettendo a serio rischio l’equilibrio dell’ecosistema minacciando la sopravvivenza delle specie ittiche autoctone. Quelli prelevati durante interventi della Provincia sono arrivati a pesare 16 chili. Il resto del banchetto è per i cormorani, comparsi in massa sul lago d’Annone nel 2008: la loro presenza, tra alti e bassi, è dunque un fatto relativamente recente; la specie è protetta e l’ultimo censimento, del 2013, aveva attestato la presenza di circa 500 esemplari tra Lecco e Annone.

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