Le aziende aprono le porte ai ragazzi

Molteno Ieri oltre 300 studenti hanno visitato gli stabilimenti di Omet e Cama - Obiettivo, presentare le opportunità e le competenze ricercate dall’industria manifatturiera del territorio

Orientamento, formazione e merito. Questi i punti cardine dell’evento “Tech4Students”, organizzato dalle aziende Omet e Cama in collaborazione con Confindustria Lecco e Sondrio. Obiettivi: far conoscere il lavoro, le opportunità e le competenze ricercate dall’industria manifatturiera del territorio.

Oltre 300 presenze, tra studentesse e studenti, che ieri hanno potuto visitare gli stabilimenti moltenesi delle due aziende. In sintesi, aprire le porte dell’impresa come leva strategica per il futuro dell’economia del territorio, per la riduzione della dispersione scolastica e della disoccupazione.

Le testimonianze

Nel pomeriggio, allo showroom Omet Innovation Park si è invece svolta la conferenza stampa moderata dal giornalista Luca Viscardi. Un momento che ha offerto interessanti spunti di riflessione, anche grazie alla testimonianza di due dipendenti di Cama, Stefano Marelli (laureato in Ingegneria Meccanica) e Stefano Sironi (diplomato Its), che sono entrati come stagisti e hanno poi sviluppato la loro carriera in azienda. Omet ha invece consegnato 56 borse di studio ai figli dei suoi dipendenti.

Le parole del presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Plinio Agostoni di Icam: «Occorre fare rete perché le nostre imprese hanno un problema comune, ovvero la carenza di professionisti - ha sottolineato -. Serve uno sguardo lungimirante e non campanilistico. Abbiamo tante eccellenze sul territorio e le imprese eccellenti creano benessere per tutti noi. Il sistema imprese non è solo un bene dal punto di vista dei soldi, ma è un bene comune, una risorsa preziosa da difendere. Le nostre imprese corrono e crescono, sono gettonate, invidiate e ammirate, ma hanno bisogno di persone, di intelligenze, di passione, di voglia di fare, di inventiva e di genio. Il 48% dei profili è di difficile reperimento e si fatica a trovarlo, ben vengano allora iniziative come questa che aprono le imprese ai giovani e alle scuole».

L’intervento del padrone di casa Antonio Bartesaghi, Ceo di Omet. «Le nostre aziende sono ad altissimo livello tecnologico e per la nostra sopravvivenza dobbiamo poter attingere a competenze tecniche - ha puntualizzato -. Ogni anno vanno in pensione risorse qualificate che dobbiamo sostituire. Non solo, dobbiamo fare inserimenti per rispondere alle esigenze legate alla nostra crescita. Dobbiamo pertanto impattare sul territorio insieme alle scuole tecniche. Grazie a Cama e a Confindustria che hanno scelto di fare sistema insieme a noi. L’educazione per noi è fondamentale, il più grosso investimento che possiamo fare è sulle persone. Le famiglie devono capire che le scuole tecniche sono una scelta giusta, perché le possibilità di fare carriera nelle aziende manifatturiere sono altissime».

Spazio ai vertici di Cama con Daniele e Annalisa Bellante, rispettivamente presidente e vice presidente del gruppo leader mondiale nella progettazione e nella produzione di linee di imballaggio e sistemi di confezionamento di packaging secondario. «Per noi è importante entrare in contatto con il territorio, aprire le nostre porte, spiegare cosa siamo e cosa facciamo - le parole di Annalisa Bellante -. Ciò per permettere a ragazze e ragazzi di potersi orientare sul loro futuro. L’obiettivo è rendere la scuola più pratica e vicina al mondo del lavoro. Un grazie a Confindustria e a Omet per questa importante sinergia, che speriamo si possa ripetere».

Ha proseguito Daniele Bellante: «Un evento per fare sistema e per farci conoscere dai professori e dai giovani - ha precisato -. Per poter scegliere bene bisogna essere consapevoli delle opportunità che il territorio offre. Vogliamo trasmettere il nostro patrimonio aziendale di caratura internazionale ai futuri talenti che si apprestano a entrare nel mondo del lavoro. Chi viene a lavorare in Cama può contare su un’azienda che realizza tecnologie ad altissimo valore aggiunto. Ci vuole fino a anno e mezzo perché una risorsa si possa esprimere al meglio».

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